Canton Ticino e Valli
4 fi 7
od isolata in ogni parto dalle alluvioni della Maggia. In origine dovette essere di grandiose proporzioni, inaili seguito agli avvenimenti a cui fu soggetta la regione tra il secolo XV ed il XVI, venne in gran parte demolito. La parte conservata servì di abitazione ai bali, che pure avevano un'altra dimora nell interno della città, nell'edilizio detto ancora oggi il Palazzo, ed ora in gran parte adibito ad uso scolastico.
Nel 15131, il ball Jacopo Wcnluiuller di Zurigo datava le sue lettere dal < castello crollante di Locamo >: e nello stesso anno le truppe svizzere di Bellinzona furono mandate a Locamo per demolirvi quel castello, onde non potesse giovare, in caso di risolta, alla popolazione. Se ne véndette il materiale ricavato: i cannoni, le spingarde ed altri utensili di guerra che vi erano custoditi furono mandati a Giorni® mi Pio-temo della Leventiua. Ora, quanto rimane elei castello di Locamo è trasformato in tribunale ed in carcere giudiziario.
Rimarchevole è la sala delle Udienze o di Giustizia, com'è detto ni paese, per il grandioso soffitto in legno a castoni con intagli, campione della ricca decorazione del castello. Nel muro al fondo dello scalone si vede un bellissimo ed importante affresco del Cinquecento, che il Rai in ha accuratamente illustrato e descritto per attribuirne la paternità a Bernardino Luino. Rappresenta la ì'ergine in trono sotto un baldacchino in forma di cupola, col Bambino fra le braccia. \i lati stanno San Francesco e San Giacomo; sul muro che segue si vede un personaggio inginocchiato col berretto in mano, in atto di pregare; mentre ai suoi fianchi stanno due figure di donne: Santa Caterina ed una monaca che, secondo il Ralm, potrebbe essere la vedova di Francesco Rusca, morta nel li00. Fra gli stemmi che ornano il fregio si vede quello del ball Sebastiano di Stein, colfiscrizione: < Cavaliere Sebastiano della Preda dì Berna, primo Commissario di Locamo l'anno 1511-15 >. Nella colonna della piccola galleria sono incisi i nomi dei ball e d'altri personaggi che ebbero parte al governo di Locamo e territorio nei tre secoli, quasi, in cui durò il baliaggio, d'infausta memoria.
Grande celebrità, 11011 solo in Canton Ticino, ina in tutta la regione del lago Maggiore e valli adiacenti, ha il Santuario della Madonna del Sasso, sorgente su 1111 enorme blocco ili rupe, nell immediata vicinanza della città, a tergo della medesima. Anche l'erezione di questo Santuario è dovuta alla leggenda dell'apparizione della Vergine. 11 fatto sarebbe avvenuto in una bella notte nell'estate del 1480 e ne sarebbe stato testimone un Minore Osservante del cenobio di Locamo, Fra Bartolomeo da Ivrea. Egli, mentre era assorto 111 preghiere nella sua cella, alzando gli occhi verso la montagna vide, sull'enorme roccia che si ergeva a tergo di Locamo, la Vergine circondata da liti nimbo luminoso che tutta l'avvolgeva e da una gloria di Angioli. Il racconto di Fra Bartolomeo trovo allora facile credenza: se ne dedusse che la \ ergine desiderava d'essere adorata 111 quel luogo: la famiglia Masina, proprietaria del mon-ticello, ne fece dono a Fra Bartolomeo, che con predicazioni e questue si diede a raccogliere i mezzi per effettuare il suo divisamente, che egli riteneva interprete della volontà divina. Nel 1485 si cominciò la costruzione d'una piccola cappella al fondo della rupe, ultimata nel 1487: quivi venne a vivere come eremita Fra Bartolomeo, ed affluendo sempre piti i visitatori e le offerte al luogo miracoloso fu ben presto costrutto finterò Santuario insieme alle sue due \ ie d'accesso, fiancheggiate da cnppellette (fig. 54).
Per salire al Santuario della Madonna del Sasso, da cui si gode un panorama sorprendente, indimenticabile, fra quanti ne può vantare il versante meridionale delle Alpi, havvi una stradicciuola che si stacca dalla via Cantonale, nella parte superiore di Locamo. Seguendo questa stradicciuola si entra in una stretta valle, percorsa nel fondo eia un torrentello saltellante di balza in balza, d'una frescura, nell'estate, deliziosa. Attraversata la Pamogna su un piccolo ponte comincia la doppia strada a zig-zag, pelìa quale si sale al Santuario. Nella maggiore e più comoda di queste due strade sono erette parecchie cappelle, con figure in terracotta, illustranti 1 vani misteri