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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   46.4
   Appendice
   col Ticino ; si tocca Biasca, discroto paese, punto di partenza per la vai di Bleriio ed il passo del Lucomagno. La posizione di Biasca (300 ni.) è assai pittoresca, dominata dalla enorme massa di roccia schistosa del pizzo Magno (2401 in.). La chiesa parrocchiale di Biasca è in un fidentissimo altipiano, dominante dall'alto il paese e la vallata circostante. Imponente è la cascata della Froda, che scende da grande altezza per gettarsi nel Ticino.
   Dopo Biasca, in pochi minuti, toccando i paesi di Osogna, Claro, Gorduno ed Arbedo — quest'ultimo allo sbocco della vai Mesocco. appartenente al Canton Grigioni e per la quale si sale al passo del San Bernardino — in amenissime posizioni, ove tra gli Svizzeri e le truppe ducali di Milano, comandate dal Carmagnola, avvenne il famoso scontro— si arriva a Bellinzona (232 m.), capoluogo del Canton Ticino: una fra le principali stazioni della linea del Gottardo (fig. 53).
   Dalla stazione — che risiede in posizione piuttosto alta, sulla scarpa del monte — si ha un bellissimo panorama sulla città, che si stende nel fondo dell'ampia vallata, protetta da una collina nel mezzo e su due alture vicine, dagli avanzi dei tre vecchi castelli: di Uri, di Schwytz e di Unterwalden, i tre Cantoni sovrani di Bellinzona e suo territorio dal secolo XV al principio del nostro.
   Un bel viale, in leggiero pendìo, che lascia a lunghi tratti osservare il panorama della valle e dei monti circostanti, conduce dalla stazione alla città, la quale ha tutto il carattere ed il tipo delle piccole città prealpine lombarde : ricorda Lugano e, nella parte vecchia, Varese, che può considerarsi come il prototipo di queste industri e graziose città.
   In Bellinzona sono specialmente notevoli la grandiosa chiesa arcipresbiteriale, di buona architettura e riccamente ornata, ed il palazzo del Governo — sedo dell'Amministrazione cantonale — già antico convento delle Orsoline, davanti al quale, m un grazioso giardinetto, sorge un modesto monumento al generale Dufour, opera dello scultore ticinese Vincenzo Vela. Nella parte vecchia di Bellinzona le vie sono strette, alquanto tortuose ed irregolari, taluna è fiancheggiata da porticati. Nella piazza maggiore havvi una ricca fontana d'acqua fresca e purissima, alla quale attinge gran parte della popolazione ; ivi ò pure la casa comunale e l'orologio, con avanzi di antichi affreschi sulla fronte.
   I monumenti dì maggior rilievo in Bellinzona sono i suoi tre castelli, dei quali alcune parti sono — almeno esternamente — ben conservate. I)i tutti il più importante è quello di Schwytz, che si erge su un colle nel mezzo, si può dire, della valle, in modo da dominare la circostante contrada. Vi si sale per una stradicciuola sassosa, ma pittoresca, fra giardini e vigneti nella piena espansione della flora meridionale. Un vecchio portone, sormontato da merli, dà accesso alla gran corte, un vero ed artistico motivo medioevale. Gli avanzi d'un vecchio e merlato torrione dominano il quadro, cui accrescono varietà l'antico pozzo, un gran tavolo di pietra circondato da sedili pure in pietra, all'ombra d'un vecchio e frondoso albero. Gli appartamenti sono in completo abbandono, per non dire in totale mina. L'edera e le altre piante rampicanti tappezzano i vecchi muri in pietra, portando una nota vivace di verde smagliante su quei ruderi anneriti. Da una specie di ripiano verdeggiante si domina per lunga distesa il territorio circostante,; si seguono le lìnee dei monti della valle Leventina e della vai Mesocco, e da questo punto di vista ognuno si può fare un concetto dell'importanza strategica ch'ebbe nel passato e che sotto certi riguardi può avere tuttavia Bellinzona. Essa è la chiave della valle Leventina e con questa del Gottardo. Si spiegano quindi i replicati assedi e le fazioni militari, di cui nel medioevo e sotto la dominazione dei Visconti e degli Sforza, Bellinzona fu teatro.
   A chilometri 3 % dopo Bellinzona, la linea del Gottardo — seguendo l'ultima parte della vallata del Ticino, si biforca a Giubiasco — per Lugano, Chiasso e Milano col