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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Canton Ticino e Valli    4 fi 7
   linea, elio fu affidata al signor Luigi Favre di Ginevra, col conipeiiso di lire 28(10 al metro lineare di scavo, non comprese le opere di muratura. 11 1:1 settembre 1892 si diede l'attacco alla montagna dal lato sud ed il 0 ottobre dello stesso anno fu attaccato il lato nord.
   Il lavoro fu condotto con una grande energia anche durante il periodo critico, quando sembrava che tutto dovesse esser sospeso, in causa delle difficoltà (maliziano in cui si trovava la Compagnia, per la maggior spesa incontrata ìioH'esecuzionc dei lavori dello linee d'accesso e nell'espropriazione dei terreni. Gravi ostacoli d'ordine tecnico, o dipendenti dalla qualità delle meco e dei giacimenti che si dovettero perforale pinna di giungere al nodo centrale graniti»», fumilo superati, tanto dall'abilità degli ingegneri che presiedevano all'opera colossali-, quanto dalla tenacia perseverante degli operai, che nella lotta contro 1 immane montagna mettevano una specie d'ardente entusiasmo. Questi operai furono per la maggior parte italiani: Piemontesi, Lombardi e Veneti. Il 1'» luglio 18711, quando la granile opra si avvicinava al suo termine, Luigi Favre, uscendo da] tunnel, ch'egli insieme ai suoi ingegneri aveva ispezionato, mori d'un insulto apoplettico. Fu un lutto per la Svizzera e per quanti s'interessavano, in Italia ed in Germania, alla grande impresa. Ji 28 febbraio 1880, alle 7 meno un Vi del mattino, ima delle, perforatrici che lavoravano al diaframma dal lato sud trovò il vuoto. Granile commozione in tutti idi operai di ambe le parti. Dal piccolo foro, alquanto allargato, fu tutta passare una scatola col ritratto di Luigi ! ivre. All'indomani,, quarta domenica ili febbraio, fu caricata l'ultima mina di dinamite, accesa da lino dei pochi operai che avevano perseverato nel lavoro, di dieci anni. Pietro Chirio, italiano. Qualche istante dopo cadeva l'ultima parete di granito che divideva le due squadre di lavoratori: il Gottardo era perforato!
   La lunghezza del tunnel del Gottardo è ili li,012 metri; 2 '/a più del tunnel del Moncenisio e G più del tunnel del Seiiiniering: essa rappresenta il diciottesimo di tuttala linea del Gottardo propriamente detta. L'entrata del tunnel dal Iato nord (Ooesclienen) (figg. 50-51) è a 1 KH> metri sul livello del mare; l'uscita ad Ail'olo a 1179 metri.
   a.;
   Chi, venendo dalla Germania o da Lucerna, attraversa il Gottardo sia colla ferrovia, sia percorrendo la strada carrozzabile, o passando dall'antico Ospizio, che tanto bene ha reso ai viandanti — e rende tuttavia — (piando il monte non era peranco forato da] tunnel, trova in Airolo il primo paese della vai Leventina, il primo paese ove si parla italiano.
   Virolo, che prima della costruzione della linea era un villaggio di ben poca importanza, che durante il traforo del monte era un ammasso ili baracche, di capanne, di cantine, è ora un graziosissimo ed elegante paesello, a 1115 metri dal livello del mare, completamente rinnovato dopo 1 incendio dal quale fu distrutto — durante i livori del tunnel — il 17 settembre lb77. Virolo domina una bella e fresca vallata, coperta di boscaglie e ili vasti prati naturali, di un verde smalto brillantissima, che fa contrasto colle nude e nere rocce del versante opposto e della gola della Heuss. Al disopra di Airolo, verso ovest, si apre una selvaggia vallata: è il bacino superiore della vai Leventina, donde esce spumeggiante il Ticino, ed è in luogo conosciuta col nome speciale di l'al Bedretto. Da Airolo, ove sono comodi e puliti alberghi, ove di anno in anno si va facendo sempre più numerosa la colonia estiva dei villeggianti e degli amanti della montagna, si possono fare magnifiche escursioni nelle pittoresche valli che s'aprono sui fianchi poderosi del grande massiccio, o salire all'Ospizio perla strada carrozzabile, sino a 2093 metri dal livello del mare: ivi esistono due alberghi, e di là si possono fare escursioni sui laghi dai quali scendono il Ticino e la Heuss. Da Virolo inoltre, per il passo di San Giacomo (2308 in.), si può discendere nella valle