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Parte Seconda — Alta Italia
decorativi. Questo palazzo dai Desta passò in proprietà dei Morelli, da questi in altre famiglie, finché oggi è diviso fra varii proprietari, che lo affittano a famiglie di contadini, le quali, con grande incuria, ne affrettano il definitivo deperimento.
Su un'altra altura, ch'è di fronte a quella del Castello, ad ovest della contrada, di Dosso Grifone, sorgeva il convento degli Umiliati, dedicato a Sant'Orsola. Nel tempo della dominazione dei Grigioni il convento fu soppresso e la sua ricca chiesa fu assegnata ai Protestanti per le loro esercitazioni spirituali. In questa chiesa si compiè uno degli episodi più sanguinosi della rivolta del Sacro Macello. Il giorno 19 luglio 1620, essendo di domenica, i Protestanti grigioni e valtellinesi, nulla sapendo della sanguinosa rivolta scoppiata a Tirano, stavano raccolti ascoltando la parola del loro ministro. Ma i cattolici di Teglio, già accordati, saputo, per un velocissimo messo arrivato da Tirano, del principio della rivolta, furono subito in armi ed entrati nella chiesa fecero strage di quanti vi si trovavano. Alcuni, rifugiatisi sul campanile, vi furono fatti morire arsi appiccando il fuoco all'edilìzio. La chiesa venne rasa al suolo. Del campanile rimasero i ruderi fin sullo scorcio del secolo passato; ma ora sul raso cocuzzolo del promontorio nulla rimane e le mucche vi pascolano tranquillamente.
Il Comune di Teglio ha per la pubblica beneficenza un patrimonio di circa 20,000 lire, amministrato dalla Congregazione di carità, il cui reddito è annualmente erogato in sussidi, distribuzioni di generi e di medicine agli ammalati poveri del Comune.
11 territorio del Comune di Teglio, data la grande estensione occupata dall'uno all'altro versante della gran valle dell'Adda, si presta alla più proficua e svariata coltivazione. Nel fondo alluvionale pianeggiante della valle si hanno belle piantagioni di gelsi, campi di cereali, prati bellissimi; nella regione collinosa prosperano le viti, gli alberi da frutta ; nella parte alta sono boscaglie di castagni e cedue, di larga estensione e vasti pascoli. Il taglio del legname, l'allevamento del bestiame e la confezione dei latticini sono le maggiori industrie locali.
Nel territorio del Comune di Teglio si aprono alcune valli, percorse da importanti sentieri di valico alpino, delle quali crediamo sia dover nostro far cenno. Innanzi tutto a nord di Teglio s'apre la valle del Bealzo, per la quale si può salire tanto alla vetta del Combolo (2902 m.), quanto discendere, raggiungendo il passo di Medel (2445 m.), in valle di Poschiavo. Di maggiore importanza sono le valli ed i passi che nel territorio di Teglio si aprono sul versante settentrionale delle Prealpi Orobiche e per la provincia di Bergamo. Procedendo da occidente ad oriente troviamo la vai Malgina e la valle Mar-gata, per le quali si sale alla grande vedretta del Cagamei — sul versante settentrionale del pizzo del Diavolo — dalla quale, per il passo di Barbellino (2763 m.) e lago omonimo, si discende nell'alta valle del Serio, presso le famose cascate di questo fiume, e di là a Bondione. Nella valle Margata, assai selvaggia e franosa, al disopra della piccola, alpestre borgata di Grania, si trovava la maggior foresta della Valtellina. Era, come si dice in luogo, un bosco tenso, nel quale era proibito ogni più piccolo taglio, onde impedire che il monte franasse portando la rovina nella sottostante regione. In questa foresta si trovavano pini di straordinaria grossezza e che contavano parecchi secoli di vita: nel 1889 il Comune vendette 3500 piante di questa foresta per la somma di lire 55,000.
Attigua a queste due valli, procedendo sempre verso oriente, è la valle della Caro-nella, interessante per il geologo ed il botanico, nonché per il cacciatore, essendo assai ricca di selvaggina. Ne è capoluogo Carona (1131 ni.), modestissimo villaggio ove gli escursionisti possono trovare alloggio nella casa parrocchiale. Da Carona, seguendo il versante occidentale della valle, havvi il sentiero che conduce al passo di Caronella (2617 m.), tra le vedrette di Cagamei ed il monte Torena (2911 in.), pel quale pure si discende nell'alta valle Seriana, a Barbellino e Bondione. Più importante ancora, sempre verso oriente, è la valle di Belviso, più ampia, profonda e ricca di pascoli delle precedenti: eminentemente pittoresca e dominata dalla vetta capricciosa ed imponente del monte