Mandamenti e Comuni del Circondario di Sondrio
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Sernio (940 ab.). — Il territorio di questo Comune, costituito da alcune piccole frazioni, si stende al disopra di tirano, lungo la strada nazionale dello Stelvio, fra Tirano e Lovero. Sernio, capoluogo del Comune, si trova al sommo di una faticosa salita die fa la strada nazionale ed è a nord dominato dal monte Masuccio, clic in questa località si mostra in tutta la sua imponenza. Dal piano della strada nazionale al fondo della valle, ove scorre assai rumorosa e spumeggiante l'Vdda, fra grossi massi, corrono più di 100 metri a piombo. Nulla havvi in Sernio che, all'infuori della grandiosità del paesaggio circostante, possa attirare l'attenzione del viaggiatore.
Nel tratto tra Sernio e Lovero si vedono i fianchi largamente dirupati del Masaccio, nel quale avvenne il franamento colossale che, ingombrando la valle dell'Adda, ne arrestò per molto tempo le acque e fu causa della catastrofe dianzi descritta. La frana copri la frazione detta dei Violini di Sernio, nella quale perirono schiacciato quattro persone.
11 territorio di Sernio è abbastanza ben coltivato: specialmente le viti sono tenute con molta cura e s'arrampicano arditamente sui fianchi scoscesi e franosi del Masaccio. Sonvi inoltre bellissimi castagneti ed estesi pascoli nella regione alta. L'allevamento del bestiame è la maggiore industria del luogo.
Coli, elelt. Tirano — Dioc. Como — Pa, T. e Str. ferr. a Tirano.
Teglio (G1H ab.). — Questo storico e popoloso Comune occupa una larga parte del territorio del mandamento di Tirano, stendendosi da un versante all'altro della valle dell'Adda, in un punto largo ed importantissimo, cioè dal monte Coinbolo a nord al monte Gleno ed al passo dell Vplica a sud ed est. Il Comune si compone d'un gran numero di frazioni, le principali sono: Teglio o Tellio — come scriv evasi anticamente — capoluogo del Comune con meno di 3000 abitanti; San Giacomo (380 in.), sulla strada nazionale dello Stelvio, al punto ove da questa si stacca la strada comunale, carrozzabile, che per molti risvolti e giri, sul fianco del monte, ed uno sviluppo di circa 7 chilometri, conduce, al capoluogo; Tresenda, pur questa sulla strada nazionale dello Stelvio, al punto ove da questa si stacca — attraversando l'Adda su d'un bel ponte nuovo — la strada nazionale dell'Aprica, cougiungente la Valtellina colla vai Camonica; Boalzo, sulla destra dell'Adda, allo sbocco della valletta di Boalzo, ad occidente di Bianzone; Castelvetro, piccolo villaggio, dal cui nome il Quadrio derivò l'esistenza di un antico castello (Castro Velerò), sulla strada da San Giacomo a Teglio; Som-masassa, Cà De Branchi e San Gottardo, lungo il percorso della strada medesima; Canuta, allo sbocco della magnifica omonima valle scendente dalle nevose e frastagliate vette del Gleno nelle Prealpi Orobiche, sulla sinistra dell' Adda; Aprica, antico villaggio non lungi dal valico omonimo dei Zappelli d'Aprica (1181 ni.) tra la Valtellina e la vai di Corteno tributaria della vai Camonica, ed una infinità d'altri casolari e gruppi di case sparse a valle ed a monte per il largo territorio.
Teglio o Tellio, capoluogo del Comune, si trova ad 898 metri dal livello del mare, sul fianco meridionale del monte Combolo, m posizione indescrivibilmente pittoresca, come quella che consente d'abbracciare, in un solo sguardo, largo tratto della Valtellina, le vette dell'Ortler e dell'Adamello, le montagne Camonie e gran parte della grandiosa sfilata delle Orobiche. La borgata di Teglio, ch'ebbe — come vedremo al cenno storico — un passato assai più grandioso dell'attuale presente — si trova in una ridente insenatura della montagna, circondata da prati verdeggianti, da campi, da belle selve dì castagni, di ouizzi, di betulle e d'altre piante montanine (fig. 47). Il paese, anche nell'attuale decadenza — causata in parte dai lavori di bonifica compiuti in varii periodi sul fondo della valle e dall'apertura della strada nazionale dello Stelvio, che l'appartò alquanto dal movimento generale della valle — mostra tuttavia, in molti edilizi e nella chiesa parrocchiale, le traccie della passata prosperità. Notevolissima