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Parte Seconda — Alta Italia
Fra i suoi cittadini illustri Tirano ricorda Signorile degli Oinodei, seniore, giureconsulto assai rinomato del secolo XIV, che nel 1315 insegnava nello Studio di Vercelli e che più tardi fu chiamato da Giovanni Visconti, signore ed arcivescovo di Milano, a coordinare e commentare gli statuti della città.
Coli, elett. Tirano — Dioc. Como — P2, T. e Str. ferr.
Bìanzone (1726 ab.). — Il territorio di questo Comune si stende in una vasta conca sulla sponda destra dell'Adda, alle falde meridionali del monte Combolo, ultimo contrafforte in questa direzione del gruppo del Bernina. Il capoluogo del Comune è alquanto discosto dalla strada nazionale dello Stelvio e si trova al ridosso della montagna, a 450 metri dal livello del mare. Un tronco di strada carrozzabile unisce Bian-zone alla via nazionale, in vicinanza del santuario detto della Madonna del Piano, edilizio di buone linee architettoniche, arieggiante esso pure il fare bramantesco. Bian-zone è un grosso villaggio, di bella apparenza, con parecchi edifizi di costruzione moderna ed una chiesa parrocchiale ampia e notevole. 11 Comune Selva consta di parecchie frazioni, delle quali, oltre il capoluogo, sono da rammentarsi: San Martino, Piazzeda, Madonna del Pian® ecc., ecc.
11 territorio di Bianzone, assai fertile, produce viti, gelsi, cereali e nella parte alta ha ricche boscaglie di castagni ed estesi pascoli.
Coli, elett. Tirano — Dioc. Como — T2, T. e Str. ferr. a Tirano.
Lovero Valtellino (1121 ah.). — Si trova questo Comune al disopra di Tirano, sulla strada nazionale dello Stelvio, già dirigentesi verso Bormio. 11 paese dì Povero — o, come altri dice, anche Povere — è a circa 000 metri dal livello del mare, sulla sponda sinistra dell'Adda, scorrente ad una certa profondità sotto nella valle. Tra Povero e Sernio si vedono le immani frane del monte di Sernio, contrafforte al Masuccio, che nel 1807 sbarrarono il passo alle acque del li in ne e furono causa del progressivo allagamento di buona parte di questo tratto della vallata, mentre il sottostante alveo del fiume, fino a Tirano, restava completamente asciutto. Il bacino tra Sernio e Povero andò gradatamente trasformandosi in tiri lago e mentre si stava studiando dagli ingegneri idraulici il modo di dare sfogo alle acque col minor danno e pericolo alla sottoposta regione tiranese, la pressione delle acque, enormemente accresciutesi nel periodo del disgelo, fu tale, che ruppe la diga formata dalla frana e s'aprì il valico con gravissimi danni in tutto il territorio fino a Sondrio. A Povero, sul muro di una casa, a 6 metri dal suolo, si legge, questa rozza iscrizione ricordante il fatto:
Cadde il monte di Sernio e si ristette D'Adda impedita nel suo corso usato; Fin qui nioutaron l'acque, e fu notato Tal caso il mille ed ottocento o sette.
Il piano di Povero, dopo questo avvenimento, fu pressoché perduto alla coltivazione e da fertilissimo ch'era, percorrendo la strada nazionale, lo si vede ora ingombro di sabbia, di ciottoli, di pietrame, in balìa del fiume e segnato qua e là da pozzanghere paludose. Nulla dì notevole offre il paese di Povero al visitatore, allìnfuori delle traccie ancor troppo evidenti della grande catastrofe, dalla quale, nel principio del secolo, fu colpito il suo territorio.
Nulla o quasi nel fondo della valle, la coltivazione nel territorio di Lovero ha guadagnata la collina e fin dove è possibile ed il sole batte per molte ore, il suolo fu conquistato dalle viti; nei riquadri meno fortunati si hanno cereali, più in alto boscaglie di castagni e pascoli estesi. L'allevamento del bestiame è l'industria di maggior rilievo del Comune.
Coli, cieli. Tirano — Dioc. Como — P2, T. e Str. ferr. a Tirano.