Mandamenti e Comuni del Circondario di Sondrio
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attraversata (la un ponte di recente costruzione; T'iateda (70S ni.), centro e capoluogo del Connine, con qualche discreto edifizio; Valbona, Purisdouiini, Barozzera, Agneda, Anilina ed altre di minore importanza.
Nel territorio di Piateda specialmente s*Ép:re la valle d'Arigna, una delle più apriche e selvaggie della regione, ricca di pascoli e di boscaglie, gli abitatori della quale per lunga tradizione esercitano, nella stagione invernale, 1 industria della tessitura, fabbricando con telai a mano. d< i quali ogni casa è pro\ vista tele e stoffe grossolane di vario genere, che servono da indumenti e da coperto agli abitanti dei paesi circostanti. La valle d \rigna è percorsa da una strada per buon tratto mulattiera, che staccandosi da Sazzo (frazione ili Ponte) la risale tutta, toccando in un'ora e mezza 1 l'orni, Ionissima alpe, difendi pascoli e di baite, ed 111 un'alt l'ora l'estremità della valle, bellissima conca sulla (piale toneggia il grandioso massiccio del pizzo del Diavolo. 11 sentiero prosegue inerpicandosi fra le aspre roccie ed 1 nevai, tino a raggiungere il passo di ('oca, dal quale — ad oriente del lìedorta si può discendere a Bombone in vai Soriana. La quota d'altitudine toccata da questo passo è dì 2G75 metri sul livello del mare. Per questo strade è tradizione transitasse il minerale di ferro, che si trovava a liolietto ed ni vai d'Arigli;-. per essere poi lavorato negli alti forni ili vai Soriana. Ora il passo di Coca, per le difficoltà che presenta, è quasi abbandonato: non lo frequentano che i mandriani e gli alpinisti che vogliono, esplorando il gruppo del Redorta, trasferirsi sollecitamente dal l'uno all'altro versante orobico.
II territorio di Piateda ò assai produttivo: al basso vi alligna in certa quantità la vite e vi si coltivano i cereali: nella parte alta sono estesi castagneti, ricche boscaglie cedue e d'alto fusto e pascoli vastissimi. L'allevamento del bestiame è la massima industria locale.
Coli, elett. Tirano — Dioc. Como — P3 e T. a Ponte in Valtellina, Str. ferr. a Sondrio.
Tresivio (1616 ab.). — Si trova il capoluogo di questo Comune sulla sponda destra dell' Adda, alle falde meridionali del monte Rhon (3133 in.), estremo contrafforte del Bernina. Il paese capoluogo, Tresivio, è una bella borgata a 51U metri dal livello del mare, in una sella del monte fra l'endolasco e Ponte: notevole in Tresivio è la chiesa parrocchiale, dedicata a San Pietro, con un antico campanile di architettura slanciata ed elegante, datante probabilmente dal secolo XIV. Moderno e comodo è l'edilizio che serve ad un tempo a sede del Connine e delle scuole elementari.
1 dintorni sono popolati di belle villette di proprietà di famiglie signorili di Sondrio e di Ponte, alle quali l'resivio è direttamente imito dalla strada a monte, che vada Sondrio a Ponte. Un diritto, ma alquanto erto tronco di strada carrozzabile, unisce pure il paese di Tresivio alla strada nazionale dello Stelvio, al punto dove per chi viene da Sondrio comincia la salita della Fiorenza. Alquanto a mezzodì dell'abitato sorge, avanzandosi verso l'Adda, il mammellone, detto del Calvario, dal quale si gode un imponente panorama della Valtellina e delle prospicienti vette orobie.
Ad occidente di Tresivio, sulla strada che conduce a Sondrio, in una collina riden-tissima, circondata da magnifici boschi di castagni, sorge il grandioso santuario della Santa Casa, uno fra gli edilizi sacri di maggior conto esistenti in Valtellina (fig. 45). Questo santuario venne eretto nella metà del secolo XVII, in esecuzione di un voto fatto dai ValteUinesì, in occasione della terribile pestilenza del 1630, ed alle spese concorsero tutti ì Comuni ed i privati dell'intera valle. Lo stile n'è semplice, armonico e grandioso ad un tempo e riproduce il famoso santuario della Santa Casa di Loreto. Sulla fronte settentrionale della Casa o cappella, che sorge nel mezzo della vasta chiesa, è scritta la data del compimento dell'edilizio (1701). Tutto l'edilizio fu diligentemente restaurato, anni sono, a cura e per la maggior parte anche a spese di un benemerito sacerdote, il teologo Gianoncelli, In occasione delle feste che si celebrano in questo