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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Sondrio 4-25
   metà della strada clic per Ciliare unisce Tonte alla via nazionale dello Stelvio. La chiesa della Madonna di Campagna è opera del secolo X\ 1 ; ma si lui memoria di un'altra preesistente antichissima. L'architettura è grandiosa ed elegante. Fu consacrata il 22 agosto 1593 da Feliciano Niguarda vescovo di Como. La cupola fu dipinta tra il 1691 ed il 95 da Giambattista Mattone, piemontese, buon colorista nel suo tempo. Le vòlte e le pareti hanno affreschi di minor valore dovuti a Giuseppe Trino da Bergamo, che li esegui nel 1718, Nel vasto piazzale prospiciente alla chiesa si tengono, nelle grandi solennità, fiere assai frequentate dagli abitanti delle vicine valli
   Nei dintorni di Tonte è ricordata la chiesa di San Bernardo nella frazione omonima (1217 ni.), a circa 3 ore dal capoluogo del Comune, su un dosso del monte, in bellissimi posizione, fra boschi e maggenghi. Quivi le famiglie ricche dì Tonte hanno piccoli casini di campagna per passarvi i giorni della caldura estiva.
   Il territorio di l'onte produce innanzi tutto copiose viti, dalle quali si traggono vini in tutto simili a quelli celebrati di Sondrio; vi prosperano pure ì cereali, gli alberi da frutta, le ortaglie. Nella parte alta sono ricche boscaglie di castagni e d'alto fusto, onde attivo assai vi è il commercio dei legnami, industria principale della contigua vai Fontana; i pascoli diesi stendono sulle alte alpi al disopra di Tonte, sono dei migliori della Valtellina, onde vi e favorito 1 allevamento del bestiame.
   Cenno storico. — l'onte è luogo antichissimo, che ha sempre avuto una parte importante nella storia della regione. Culla di famiglie patrìzie, ambiziose e turbolenti com'erano queste ile] medioevo, l'onte fu teatro di lotte e di vicende sanguinose durante il periodo della gran contesa fra Guelfi e Ghibellini,seguendo generalmente in questi avvenimenti le sorti di Sondrio.
   Nacquero in Ponte parecchi Valtellinesi illustri. Citiamo: Stefano Quadrio, famoso capitano nel secolo XV, che fu autore principale della sconfitta toccata ai Veneziani presso Delebio nel novembre 1431 (di questa famiglia dei Quadrio, che sempre ha primeggiato nelle cose ili Valtellina, Ponte fu il nido); Giovanni Guiceiardi, capitano, uno dei promotori della rivolta contro i Grigioni del 1620; Francesco Saverio Quadrio, storiografo insigne e illustratore acuto delle memorie v altellinesi (1695-1756); Diego Guiceiardi, insigne statista durante il periodo della Repubblica Cisalpina e del Governo Italico: però ebbe il torto di propugnare, nel 1815, 1 annessione della Valtellina al governo austriaco del Lombardo-Veneto. Ma il cittadino del quale non solo Ponte e la Valtellina, ma 1 Italia tutta altamente si onorano, è l'astronomo Giuseppe Piazzi, il creatore dell'Osservatorio dì Palermo, dal quale egli scoprì il pianeta che intitolò, come abbiamo già detto, a Cerere, la dea italica e, siciliana per eccellenza. Giuseppe Piazzi — a parte la suddetta scoperta — fu sotto ogni altro rapporto uno dei grandi ingegni che abbiano illustrata la scienza astronomica: nacque in Ponte nel 1746 e morì in Napoli, onorato ed ammirato da tutto il mondo scientifico, nel 1826.
   Coli, elett. Tirano — Dioc. Como — P2 e T. locali, SU', ferr. a Sondrio.
   Castello dell Acqua (1190 ab.).— Il territorio di questo Comune si stende sulla sponda sinistra dell'Adda, alle falde settentrionali del pizzo del Diavolo — altra delle punte appartenenti al nodo colossale del Redatta, tra la valle dell'Arigna e la vai Malgina. 11 Comune è costituito da una quantità di piccole frazioni sparse sul dosso della montagna e sul versante delle due valli laterali; di queste le maggiori sono: Raina, Luvieni, Braga, Vairina, Moreschi, Castello, I'ola, Coltivo, Tizzone, ecc. Sono per la maggior parte piccoli gruppi dì casolari di meschina apparenza, anneriti dal fumo e dal tempo. La popolazione assai sparsa di questo Comune si dedica esclusivamente alla lavorazione dei campi ed al faticoso mestiere dello spaccalegna e del boscaiuolo.Le donne,operosissime, oltre che ai lavori dei campi attendono alla tessitura di certe stoffe grossolane, assai usate in tutta la regione.