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Parte Seconda — Alta Italia
sue scoperte. Il monumento venne inaugurato il 27 agosto 1871, * auspici — dice l'iscrizione — Ponte e la Valtellina ».
Importantissima fra le chiese valtellinesi e la parrocchiale di Ponte, dedicata a San Maurizio. E fra le più antiche della regione e presenta nella sua architettura un misto di stile lombardo e gotico, che ne fissa la data tra il secolo XIV ed il XV, sebbene in molte parti guasto ed alterato per le sovrapposizioni avvenute con pretesto di restauri ed ampliamenti in diversi tempi ed in particolar modo nei sacrileghi — artisticamente parlando — secoli XVII e XVIII. L'edifizio si presenta in forma basilicale, a tre navate interne, col soffitto antichissimo a travatura, che per un vero miracolo venne finora conservato. Dall'esame clic si può fare delle varie parti di questo tempio, dalle memorie ed iscrizioni conservate, si può desumere ch'esso venne eretto sul luogo d'una chiesa primitiva, già esistente, angusta e vecchia, nel secolo XI, e della quale, nella nuova costruzione, fu conservata qualche parte. Ma un fatto al quale gli storiografi e scrittori di cose d'arte valtellinesi non hanno finora dato il rilievo meritato, è che alla ricostruzione dell'abside e del coro, avvenuta tra la fine del secolo XV ed il principio del XVI, fu chiamato nientemeno che maestro Tomaso de1 Rodarì di Mareggia» il grande continuatore dell'opera di Lorenzo degli Spazi e di Piero da Eregia, in quel meraviglioso monumento dell'arte lombarda cli'è il Duomo di Como, Nei documenti ancor esistenti nell'archivio parrocchiale di Ponte liavvi il contratto col quale il decano della Comunità di Ponte e la Scuola della Beata Vergine assoldano, il G giugno 1498, mastro Tomaso de Eodarts di Maroggia — abitante ni Conio — per la rifabbrica della cappella maggiore nella chiesa di S. Maurizio, aggiungendo ch'egli debba, ad dictam fabrkationem, far lavorare e permanere maestro Jacopo fratrem suum, coll'obbligo, eziandio, di lavorare in marmo quegli ornamenti e quelle figure che nel decoro dell'edifizio saranno ritenute necessarie. Il Comune corrispondeva a mastro Tomaso 20 soldi imperiali al giorno, senza spese, nonché 12 staia di vino all'anno. Le belle scolture, che sentono dell'impressione vitale del Rinascimento italiano, adornanti gli stipiti della porta d'accesso alla sagristia, il tabernacolo per gli olii santi, ì capitelli delle lesene, i medaglioni incastrati nella cornice superiore, sono dunque opera dei Rodari, gli stessi ai quali il Duomo di Como deve i suoi migliori ornamenti interni ed esterni.
Altri buoni lavori del secolo XVI che ancora si possono osservare nella chiesa parrocchiale di Ponte sono la cappella della Madonna col Bambino, con bei lavori in legno intagliato dell'epoca; il ciborio in bronzo dell'aitar maggiore ornato di figure, fatto a spese dei fratelli Innocenzo e Francesco Guicciardi da Ponte. Il Battistero è pure di elegante disegno e porta la data del 1585. Il pulpito, la cantoria, gli stalli del coro sfoggiano i copiosi intagli del secolo barocco, che in questo genere di lavori, trovò forse una delle migliori sue esplicazioni artistiche.
La facciata è senza forse la parte migliore e meglio conservata nello stile originale dell'edilìzio, che è il gotico-lombardo del 400, decorata da leggiadri ornati. Nel timpano dell'arco superiore, alla porta, si vede ancora benissimo conservato uno dei migliori affreschi di Bernardino Luino, rappresentante la Sacra Famiglia con S. Maurizio a cavallo. Questo dipinto, veramente bello, superiore, rivela l'artista nella pienezza dei suoi mezzi, nello sfolgorio massimo del suo genio. I cittadini di Ponte ne sono giustamente orgogliosi e gelosi e ricusarono, senza discuterla, qualunque vantaggiosa offerta fu loro fatta da Musei e Pinacoteche italiane ed estere, di staccare l'affresco originale e sostituirlo con una copia fedele. Sulla porta è pure di buon disegno il rosone centrale, nella cui fattura appaiono più che mai evidenti i metodi tradizionali dei Maestri Comacini.
Altre chiese ha Ponte oltre della parrocchiale, fra le quali non va scordata per la bella architettura la chiesa della Madonna di Campagna, a mezzodì del paese, a