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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Seconda — Alla Italia
   parleremo nel cenno storico — ed altre di minore importanza. Un diritto tronco di strada trasversale alla valle, e passante l'Adda sopra un robusto ponte in legno, unisce Traona alla strada nazionale dello Stelvio ed alla linea ferroviaria Colico-Sondrio, sulla quale fa stazione insieme a Cosio Valtellino.
   Il territorio di Traona è assai fertile e più ancora lo sarebbe, se le frequenti alluvioni del torrente Vallone, scaricantesi nell'Acida ad oriente del paese, non trasportassero nei tempi di piene enormi quantità di ciottoli e massi di serizzo gliiandone (gneis) provenienti dalla grandiosa frana detta di San Giovanni, che trovasi all'interno della valle, nella parte alta del Comune. Tuttavia il territorio di Traona dà copiosi prodotti 111 vino, in cereali, in gelsi e nella parte alta in castagni e pascoli.
   Cenno storico. — L'antichità di Traona è stabilita da molti documenti e da memorie risalenti ai bassi tempi. Narra il Sigonio che nell'anno 634 Gundeberga, moglie ad A rio al do, re dei Longobardi, accusata per vendetta, da un amatore deluso, di adulterio e di tentato veneficio nella persona del marito, venne chiusa nel castello di Amelio, finche la calunnia fatta palese in un giudizio di Dio, dopo tre anni, essa non fu restituita con tutti gli onori alla corte. Il Sassi, commentatore del Sigonio, vorrebbe che questo castello di Aniello fosse Lomello in Lomellina, ina il Quadrio, accuratissimo ricercatore delle storie e tradizioni valtellinesi, osservando che anticamente il nome del vicino paese di Mello scrivevasi Amelio, e come Delebio Adelebio, basandosi sulla costante tradizione rimasta in paese, che nel castello, di cui vedonsi i ruderi fra Mello e Traona, abbia dimorato prigioniera una regina, con sottili argomenti confutando l'osservazione del Sassi, dimostra che quivi e non altrove dovette stare rinchiusa la calunniata regina. Nel periodo feudale ed in quello dei Comuni» il castello sopra Traona, appare designato col nome di Demofole o Domofile; ma nei valligiani sopravvisse ostinata la denominazione di Castello della Regina, che tuttora dura.
   Il castello di Demofole o della Regina, nel 1118 era posseduto dai Vicedomim; dei quali un Giordano, alleato ai Comaschi e nemico ai Milanesi, durante la guerra decennale, vi ricevette con solenni feste nel 1125 la sposa Galeria, venutagli da Como. Questo Giordano, signore di Demofole, teneva sul lago molte navi, colle quali corseggiava a danno «lei Milanesi. Durante le contese del secolo successivo, tra Guelfi e Ghibellini, il castello di Demofole, fu tolto ai Vicedomini, e diroccato dai Vitami, guelfi, nel 1292.
   Sotto la dominazione dei Visconti, come sotto quella dei Grigioni, Traona fu sede di un podestà con ampia giurisdizione; durante le invasioni del 1512 per parte dei Grigioni, e durante le tempestose vicende dal 1620 al 1636, Traona ebbe a soffrirà gravi danni per il passaggio delle truppe belligeranti.
   Coli elett. Sondrio — Dioc. Como — P3, T. e Str. ferr.
   Val Masino (850 ab.). — Questo Comune come il suo nome lo dice, è costituito da tutto il territorio e dai paesi che si trovano nella valle del Masino, scendente dal versante sud-ovest del Disgrazia. Le frazioni principali del Comune sono Cattaeggio, a 795 m. dal livello del mare — sede del Comune — Cornola, Baffo, San Martino, Filarera, e Ragni di Masino o Masino semplicemente. Sono (eccettuati Masino, che ha una speciale importanza) villaggi alpestri di modestissima apparenza. A Cattaeggio il maggior edilizio è la casa comunale, che è anche sede della scuola elementare. A Baffo ed a Cattaeggio si trovano pure discrete osterie, ove gli escursionisti possono comodamente rifocillarsi e dormire.
   Il suolo è tutto a boschi ed a pascoli; l'allevamento del bestiame è la maggiore industria del Comune. Vi sono pure cave di ottimo granito, che sì lavora iu luogo o si esporta dirozzato non solo in Valtellina, ma anche a Como ed a Milano.
   Coli, elett. Sondrio — Dioc. Como — P3, T. e Str. ferr. ad Ardenno.