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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Seconda — Alta Italia
   Sosio Valtellina (21S0 ab.), — Il territorio di questo Comune si stende sulla sinistra dell'Adda, alle falde degli ultimi contrafforti settentrionali del pizzo dei Tre Signori, di cui uno sprone prende il nome di Cima di Cosio o monte Olano (1702 m.). La strada nazionale dello Stelvio attraversa il paese dì Cosio, ch'è pure toccato dalla linea ferroviaria Colico-Sondrio. Una diritta strada, passante l'Adda sopra un robusto ponte in legno, unisce Cosio a Traona, misurando uno dei punti più larghi della vallata dell'Adda, di oltre 2 chilometri.
   Cosio (281 m.) è. un paese discreto, in via di progressivo miglioramento, assai favorito dalla strada nazionale dello Stelvio, prima, e dalla ferrovia poscia. Discreta è la chiesa parrocchiale e si nota in Cosio qualche buon edifizio. Il fiumiciattolo Cosio, che dà vita ad una cartiera, scende dai monti che sono a tergo del paese e si getta nell'Adda alquanto ad occidente.
   Il territorio di Cosio è adatto a tutte le coltivazioni comuni in Valtellina: vi si producono buone viti, cereali, foraggi, ortaglie, frutta, della quale si fa anche una discreta esportazione. Nella parte montuosa sonvi bellissima selve di castagni e boscaglie cedue, nonché pascoli estesi. L'allevamento del bestiame e la fabbricazione dei formaggi sono le industrie favorite del luogo.
   Cenno storico. — Cosio è luogo antichissimo ricordato nelle cronache valtellinesi fin dal periodo feudale e comunale. Aveva un castello, a detta dello Sprecher, fortissimo, distrutto nel tempo delle atroci contese fra Guelfi e Ghibellini, dai Vitani di Como in guerra coi ghibellini Vicedomini, dai quali quel castello era tenuto. Ciò nel 1304. Anche durante la guerra famosa della Valtellina, nella prima metà del secolo XVII, Cosio fu teatro di sanguinose vicende militari.
   Coli, elett. Sondrio — Dioc. Como — P3 a Morbegno, T. e Str. ferr. locali.
   Bazio (512 ab.). — Il territorio di questo Comune si stende sul versante sud-est del monte Spluga, alla destra dell'Adda. Dazio, villaggio capoluogo del Comune, si trova a 5G9 metri d'altezza, ili un avvallamento formato da una collina avanzata verso l'Adda, detta Culmine eli Dazio (913 ni.) e dagli erti fianchi del monte Spluga. Per se stesso, se ne togli la pittoresca posizione, Dazio nulla ha di notevole. Costituiscono il Comune altre piccole frazioni, fra le quali vanno ricordate i casali di Regolido, Sant'Anna, ecc.
   II territorio di Dazio produce limitatamente viti, cereali; ma più estesamente castagne, patate, legnami. Nella regione alta vi sono abbondanti pascoli. Il territorio è assai battuto dai cacciatori valtellinesi, perchè abbonda di selvaggina.
   Coli, elett. Sondrio — Dioc, Como — P3 a Morbegno, T. e Str. ferr. ad Ardenno.
   Delebio (1755 ab.). — Il territorio di questo popoloso Comune si trova sulla sponda sinistra dell'Adda, alle falde settentrionali del Legnone, nel punto in cui la Valtellina comincia ad allargarsi per sboccare poi nell'alluvionale Pian di Spagna ed a Colico sul lago di Como. — Il paese di Delebio (21G ni.), capoluogo del Comune, è da annoverarsi fra i migliori della vallata. Ila una bella chiesa parrocchiale, puliti e moderni edilizi privati e due discreti alberghi, frequentati particolarmente dagli alpinisti che da questo versante affrontano la salita del Legnone. Delebio è eziandio paese assai industrioso, contando due opifìci per la trattura e torcitura della seta con 70 operai ; un altro per l'incannaggio della seta con 30 operai; tre fabbriche di paste alimentari; una fabbrica di candele di cera; un caseificio; una conceria di pelli, ecc., ecc.
   La strada nazionale dello Stelvio attraversa l'abitato di Delebio e la linea ferroviaria Colico-Sondrio vi fa la sua prima stazione.
   Il territorio di Delebio è fertilissimo e si presta a tutte le coltivazioni clic hanno maggior fortuna in Valtellina: così, al basso produce viti, gelsi, cereali, foraggi e frutta; nella parte alta ha boscaglie di castagni o cedui, e pascoli estesi sui fianchi del Legnone. L'allevamento del bestiame è la maggiore delle industrie attinenti all'agricoltura.