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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Sondrio
   4-25
   dirotti dal sacerdote Nicolò Zaccaria, misero in luce i massicci ruderi di ima mole medioevale, die si apprese essere nient'altro clic il castello di Bofl'alora, celebre nelle storie valtellinesi e comasche del secolo XIII. Questo castello, come gli altri della regione, fu costrutto, o fors'anco riattato ed ampliato solamente, dai Venosta. Quivi, verso la metà del secolo XIII, tenevasi di preferenza Corrado Venosta, capo dei Ghibellini valtellinesi, grande amico dei Visconti e dei ltusca di C'orno, nemico acerrimo di guanti Guelfi si contavano in Valtellina. Contro costui, assai ardito e litigioso, messosi — dal 12G0 al 1270 — alla testa di tutte le imprese dei Ghibellini in Valtellina, i Guelfi valtellinesi attirarono le armi dei Guelfi comaschi, capitanati dal vescovo Raimondo della Torre. Non fu fortunata pei Guelfi l'impresa ed il vescovo Raimondo., vinto e fatto prigioniero, venne tenuto da Corrado Venosta, sotto custodia, nel castello ili Bofl'alora. Varii tentativi furono fatti dai Guelfi per liberare l'illustre prigioniero; ma sempre senza risultato. Alla fine, assediato il castello di Ooflalora con grosse bande, impegnarono ima fazione che durò parecchi mesi, in capo ai quali Corrado Venosta, ottenute valide guarentigie, lasciò libero il vescovo Raimondo, al quale toccava poco appresso la soddisfazione di essere nominato patriarca di Aquileja. Fu durante questa fazione che gli emissari di Corrado Venosta uccisero in Colorimi (vedi p. 390) l'inquisitore Fra Pagano da Lecco e i due uotari da cui era assistito, perchè, col pretesto di trattar cause religiose, facevano col loro tribunale della politica e della propaganda guelfa iu Valtellina. Mia morte di Corrado A enosta il castello di Bofl'alora fu dal nipote Fgiilio consegnato al tribunale dell'Inquisizione, ai Vitani di Como ed ai De Capitanei di Sondrio, che d'accordo, per umiliare la potenza della famiglia Venosta e togliere un forte baluardo ai Ghibellini, lo smantellarono.
   Da Sondalo, oltre che per la strada nazionale dello Stelvio, si va a Bormio per una bella strada mulattiera alzantesi fra le pendici del Redasco e sul versante orientale della cima di Piazzi, dopo aver attraversato ima pittoresca regione di belle foreste e di pascoli d'un verde smaltato, popolati da casolari, da gruppi di baite, da chiesuole, cui troppo lungo sarebbe qui l'enumerare. La stessa strada, assai battuta dagli alpigiani, si dirama per Cepina; discende a Bormio per Oga, ed ai Bagni di Bormio per Premadio. È chilometricamente più breve della nazionale, ma è più disagevole.
   Oltre Bolladore e Sontiolo, frazioni importanti del Comune di Sondalo, vi sono Mondadizza all'imbocco della valle di Scala, ove trovasi una cava di marmo statuario di mediocre qualità, e Le Prese allo sbocco della valle di Rezzalo, di fronte all'allagamento formato dall'Adda, il cui corso in questa località è spesso inceppato dalle abbondanti alluvioni del torrente Rezzalasco.
   La valle di Rezzalo, che s'apre a tergo del paesello di Le Prese, compresa fra i contrafforti del Gavia e del Sobretta ed avente per isfondo nientemeno che il 'freserò (3G02 m.), è eminentemente pittoresca e selvaggia. Ricchissima di pascoli e di boschi, è popolata da poveri casolari nella regione media, e da malghe nella parte alta o dei pascoli. Nella valle di Ilezzalo si trovano sentieri che conducono al passo di Gavia ed in vai Camonica, e alle acque ferruginose di Santa Caterina in Valfurva.
   11 territorio di Sondalo, pressoché tutto superiore alla regione del castagno, produce segale, patate, legnami ; i pascoli estesi della regione alta favoriscono l'allevamento del bestiame e la copiosa produzione del formaggio e del burro.
   Cenno storico. — Oltre che dalle vicende più sopra ricordate del castello di Bof-falora, l'antichità di Sondalo è provata da memorie anteriori a quel periodo, del secolo IX e X. Durante la dominazione dei Visconti e degli Sforza, Sondalo aveva un pretore proprio. Nel periodo delle guerre suscitate dal Sacro Macello, Sondalo fu assai danneggiato dalle truppe svizzere di Zurigo e Berna alleate ai Grigioni prima, e dalle truppe del Rolian e del Fernamont poscia.
   Coli, elett. Tirano — Dioc. Como — P2 e T. locali, Str. ferr. a Sondrio.