Mandamenti e Comuni del Circondario di Sondrio
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Fig\ tt. — Mazzo di Valtellina: Avanzi del castello di Pedenale (da fotografia).
miniente decorata da pregevoli affreschi, sui quali, perchè contenenti certe nudità, un parroco troppo scrupoloso avrebbe fatto dare una densa imbiancatura. La chiesuola del Battistero fu pressoché rifatta nel ISSO, ed oggidì non presenta di antico se non il piccolo tabernacolo porgli olii santi, coll'iscrizione: 150S addì 25 febbraro. Hoc opus complelit magistcr Ifijeronìmus de Marozia. Il qual Marozia o Mareggia, appartenente ad una delle grandi famiglie dei Maestri Cornami, ha lavorato anche nella chiesa di Ponte (vedi sotto). La porta del battistero è scolpita con eleganti ornati, in istìle del Rinascimento.
In uno sprone della montagna, al disopra di Mazzo, si vede spiccare fra alti ruderi un nero e massiccio torrione. Sono questi gli avanzi del castello di Pedenale, eretto nel secolo XII per opera dei Venosta venuti dalla valle di Metsch, perchè chiamati dall'imperatore Arrigo IV a dominare nell'alta Valtellina ed a serbarne aperti i valichi alle truppe imperiali (fìg. 41).
Il castello di Pedenale fu oggetto della lunga contesa dibattutasi nel secolo XII e nel XIII tra i Venosta e la Curia vescovile di Como, accampanti ragioni e diritti sulla pieve di Mazzo e territorio circostante. I Venosta, ubbidienti all'imperatore, dal quale traevano la nuova fortuna ed il loro maggior lustro, s'erano impadroniti dei punti principali e più fortificati dell'Alta Valtellina, ove eressero, come a Serravate, a Boffalora ed a Pedenale, delle rocche a difesa. Ciò dispiacque al vescovo di Como nel grave dibattito dell'investitura, parteggiarne per il papa: donde il conflitto, a risolvere il quale, essendo riuscite vane le proteste e le reciproche ambascerie, si venne alle armi. Il vescovo Ardizzone, coll'aiuto del Comune di Como, mosse guerra ai
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