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Parte Seconda — Alta Italia
un altipiano (2284 ni.) da cui si scorge Chiareggio ed il passo del Muretto con gran parte della vai Malenco.
Infine, da Chiareggio continua il sentiero che conduce al passo del Muretto, il più facile di quanti uniscono la vai Malenco all'alta Engadina. 11 sentiero, dapprima fra boschi e poi fra rocce nude, si svolge in una regione assai malinconica, fiancheggiata da alte montagne ed in buona parte anche fra nevai. 11 maggior spettacolo è quello del Disgrazia coi campi di neve e di ghiaccio scendenti dai suoi fianchi poderosi.
11 passo del Muretto è a 2560 metri dal livello del mare: in meno di un'ora dal passo si può giungere al ghiacciaio del Forno che, secondo lo Tschudi, è uno dei più grandiosi torrenti di ghiaccio che si possano vedere; dal passo del Muretto si giunge al passo della Maloja (1817 ili.) iu meno di 2 ore, dopo aver attraversato, per più di una mezz'ora, entro una valle angusta e priva di sfondo, il nevaio. Prima che fosse aperto il valico carrozzabile della Bernina, tra l'Engadina e la Valtellina, per la valle di Poschiavo, il passo del Muretto era la via più battuta tra le due vallate. Per questo passo esportavasi la maggior parte del vino valtellmese, che ora con identica direzione percorre la via più comoda e più rapida del Bernina e della Maloja.
Nelle antiche carte del Municipio di Sondrio è notata la consuetudine di regalare una soma di vino a chi per il primo, dopo il disgelo, fosse passato dal Muretto nella Svizzera con un mulo carico di vino.
Dal passo del Muretto discesero nel maggior numero dei casi le truppe dei Grigioni a tener soggetta la Valtellina e fu attraverso a questi colli che Guller, il 1° di agosto 1620, condusse rapidamente i mille uomini coi quali tentò di frenare la rivolta ilei Sacro Macello e non riuscì che a saccheggiare Sondrio.
Le ricchezze minerarie della vai Malenco sono note. Celebri sono specialmente le cave d'amianto che si trovano in questa valle e nelle vallette o località adiacenti: come vai Giuniellino (2290 m.), monte di Laguzzuolo (2300 in.), Sasso Nero (2580 ni.), monte Entova (2220 in.), Riva di Val Brutta (1600 ni.), monte Acquanegra (2000 in.), valle di Scerscen (1950 ni.) e Motta di Campo Moro (1800 ni.).
La produzione delle cave d'amianto in vai Malenco, rallentatasi in seguito alle scoperte di cospicui filoni nell'America del Nord, è di circa 50 tonnellate all'anno. Queste cave sono conosciute fin dai tempi remoti; ma solo da una trentina d'anni sono lavorate a scopo industriale. 11 loro prodotto è per la maggior parte mandato in Inghilterra, ove lo si trasforma in corde, in tele, m cartoni, in vernici incombustibili per usi industriali, meccanici, chimici e teatrali,
Le ardesie, o piode, della vai Malenco sono fra le miglior» e più ricercate dai moderni costruttori, quando alle tegole comuni vogliono sostituirsi le coperture in ardesia: l'apertura della linea diretta tra Sondrio e Milano darà senza dubbio incremento alla lavorazione di queste ardesie ed alla loro esportazione dalla provincia.
L'escavazione e la lavorazione della pietra oliare è industria tutta locale della vai Malenco, che dei suoi famosi laveggi con questa pietra e d'altri consimili recipienti fornisce tutta la popolazione rurale doll'Eiigadiiia, della Valtellina, dell'alto Bergamasco e dell'alto Comasco.
Golorina (1005 ab.). — Il territorio di questo Comune formato, oltre che del paese capoluogo, delle frazioni di Valle e Rodolo costituenti due parrocchie distinte e da altri piccoli centri rurali (Selvetto, I'oira, Romito) sparsi per la montagna e al piano, si trova sulla sinistra dell'Adda, e comprende quella plaga in parte montuosa e in parte in collina a dolce declivio, che si estende dal torrente Valmadre a est al canale Valone a ovest, racchiudendo verso il suo mezzo l'intiero bacino del torrente Presio.
Nulla di notevole si trova in questo Comune, la cui popolazione è interamente dedita ai lavori campestri e alla pastorizia. 1 monti che si alzano al ridosso di Golorina,