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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di .Sondrio
   o(S;5
   una cucina economica, varii utensili da cucina, piatti ed attrezzi. Costò lire 2G4S, delle liliali lire 1200 a carico della Seziono ili Como; lire 400 della Sezione centrale del Club Alpino Italiano; lire 5G3 furono raccolte dal Marinelli ed il rimanente raccolto fra altre Sezioni e varii soci. Damiano Marinelli essendo perito l'S agosto ISSI, travolto da lina valanga, mentre tentava l'ascensione del monte Uosa, il Club Alpino di Sondrio deliberava di intitolare questo rifugio all'intrepido ed operoso alpinista elio n'era stato l'iniziatore ed una lapide con iscrizione, dettata dal senatore Torelli, fu murata sulla capanna a memoria del fatto.
   La Capanna Marinelli costituisce anche per se stessa la mèta d'una assai piacevole escursione, poiché è collocata a tale altezza ed in tal posto da ollrire un panorama sn tutte le circostanti montagne e vallate per un vastissimo raggio. Quivi, da Chiesa e da Lanzada, convengono a passarvi un giorno o due, comitive di villeggianti, fra cui non mancano signore e signorine.
   Dalla Capanna Marinelli si partono sentieri per il passo di Scerscen (3132 ni.), dal quale — attraversato l'omonimo ghiacciaio — si discende a Sils in Fngadina, ai passi verso Pontresina. di cui il più frequentato è il passo Se-Ila (3281 ni.), fra il Iloseg ed il pizzo Sella. Le ascensioni maggiori che si possono compiere dalla Capanna Marinelli sono quelle del pizzo Iloseg e del Domina. L'ascensione del pizzo Iloseg (3930 ni.) fu compiuta la prima volta sul versante italiano da Damiano Marinelli, insieme alle guide Hans Grass e Battista IVdraz/.ini, il 11 luglio 1881. Fu assai faticosa e vi s'impiegarono da 6 n 7 ore.
   Dalla Capanna Marinelli al pizzo Bernina (t-050 in.) occorrono non meno di 7 ad 8 ore di cammino, in gran parte su vedrette e ghiacciai, assai faticoso. Il panorama del Bernina non ha contini e chi potè ammirarlo, in una giornata nitida e serena, ne riporta •— dicono gli scrittori di cose alpine — un'impressione di meraviglia ed ammirazione infinita: largo compenso al disagio ed alla fatica sopportata per giungervi. 11 primo a salire il Bernina dal versante italiano fu il Tuckett, nel 18GG, ed il 22 agosto del 1879 questa salita, non riescita a causa del tempo allo stesso Marinelli, fu compiuta dai fratelli Giovanni e Adolfo Duina, per hi prima volta, sull'intero versante italiano e con guide italiane della vai Maidico.
   Infine dalla Capanna Marinelli — punto alpinistico di primaria importanza — possono esplorarsi più o meno facilmente tutte lo altre cime del gruppo del Bernina, vale a dire il pizzo l'alò (3912 ni.), salito perla prima volta, nel 1880, dal Marinelli ; il pizzo Zupò (399S ni.), detto anche il rivale del Bernina; la Cresta Azzurra (3810 m.); la Cima di Bellavista (3925 m.); il pizzo Verona (3402 ni.) ed altre cime minori — superanti però tutte i 3200 metri.
   Da Chiesa, procedendo in direzione perfetta di nord, si va, per una comoda strada mulattiera, a Chiareggio, frazione del Comune di Chiesa e centro maggiore delle escavazioni delle ardesie o piode, colle quali si fanno le lastre coprenti la maggior parte delle case in vai Malenco ed anche nella sottostante vallata dell'Adda. La strada si svolge per lungo tempo fra i detriti di queste cave, assai molesti per chi cammina tanto sono aguzzi e taglienti. Le cave d'ardesia si prolungano in basse e strette gallerie per più di 100 metri nel vivo della montagna: la roccia ardesiaca è tratta fuori in massi, che facilmente con appositi ferri vengono ridotti in lastre sottili, di varie grandezze e spessori — a seconda delle stratificazioni — ma difficilmente superiori ad un metro quadrato di superficie.
   Da Chiareggio, piccolo villaggio ove si può trovare alloggio nell'osteria locale, si possono fare le escursioni del lago Palli, del passo di Forno (2790 m.), a quello detto dagli Engadinesi passo del Capitiseli (Cappuccino) (2957 m.) ed al pizzo omonimo, da cui si gode uno stupendo panorama sull'intera vallata fino a Sondrio, sui ghiacciai del Disgrazia e dell'altro versante nell'alta Engadina, al lago Pirolaper la valle Ventina, su