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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di .Sondrio o(S;5
   hanno data triste celebrità a cime portanti nomi assai più allettanti e lusinghieri di questo. Lo Stato maggiore austriaco si provò, nella sua carta, di cambiare il nome di Disgrazia in quello assai più appropriato di pizzo Bello; ma il nuovo nome non trovò fortuna e tutti, valligiani, geografi, cartografi ed alpinisti, continuarono a chiamar questo monte coll'antico e triste suo nome di Disgrazia.
   11 primo tentativo di ascensione al Disgrazia fu fatto il 20 agosto 18G2 dal signor Kennedy, allora presidente del Club Alpino Inglese, in compagnia dei signori Tommaso Cox e del rev. Stephen Leslie, col sussidio della guida Anderegg di Meiningeu, famosa per importanti ascensioni compiute e per la rara abilità nel trovar strade e passaggi ne' punti più difficili della montagna. Partirono da Chiesa alle 3 del mattino, passando per Chiareggio ed i ghiacciai di Forbicina e di Ventina; raggiunsero una vetta non molto piti bassa del punto culminante, ma essendosi fatto tardi dovettero retrocedere e ritornare a Chiesa, ove giunsero verso mezzanotte, dopo venti ore di fatiche e dopo aver incontrato molti pericoli. Pochi giorni dopo, gli stessi pertinaci alpinisti ritentarono la prova dal versante opposto del monte, partendo cioè dai Bagni del Masino, e riuscirono a toccare la meta agognata, che il Kennedy descrisse in un entusiastico articolo deHM//>/ne Journal. Nel 1800, le guide Jenny e Flury da Pontrosina, raggiunsero la cima più alta dopo aver lasciato, alquanto più basso, un signore francese che avevano fin là accompagnato. Altre ascensioni al Disgrazia furono compiute dai signori Bluiuer, Tuckett. James II. Kanisay, George. G. Ramsay, nel 1807 e nel 1875. 1 primi italiani che toccarono la difficile vetta furono, il 7 agosto 1S74, i signori dott. Alessandro Bossi, ing. Buzzi, ing. Foianini, A. Moro, G. Arsotto ed E. Schenatti, che partirono dall'alpe di Arale e compirono l'ascesa per il passo di Corna Rossa, senza sussidio di guide.
   Dalle capanne delle Corna Rossa si va alla vetta del Disgrazia scendendo prima il ghiacciaio della Preda Rossa, in direzione di ovest, per circa 20 minuti. Indi si rìsale il ghiacciaio medesimo fin verso la sella che sta fra il Disgrazia ed il pizzo I'ioda, tino allo sprone che scende quasi direttamente dalla vetta estrema, inerpicandosi sul eguale si giunge allo Siber-Gysi. punta che dista poco più di un centinaio di metri dalla punta maggiore. Il passaggio dall'una all'altra punta è piuttosto pericoloso, e si fa per la sola cresta intercedente, che si scoscende a picco da ambo i lati per qualche centinaio di metri. Dalla vetta del Disgrazia, a tempo sereno e nitido, oltre del vicino masso del Bernina, in tutta la sua maestà, in tutte le minime sue particolarità, si possono passare in rassegna tutte le cime delle Alpi. Da quell'altezza le prealpi bergamasche e comasche sembrano colline: si scorge la linea dell'Apennino dalla Liguria fino a Bologna ed a tratti, al di là delle prealpi, si vede la grande vallata del Po.
   Cima secondaria del gruppo del Disgrazia, che pure offre uno stupendo panorama, è quella del monte Girosso (3475 in.), dalla quale si domina specialmente il ghiacciaio ed il laghetto alpino della Cassandra, verso la vai Malenco. Riprendendo la strada che percorre questa valle, appena passato il ponte sul Torreggio, si trova un bivio: un ramo continua sulla destra del Malie io e l'altro sulla sinistra volgendo più marcatamente ad oriente. 11 ramo che tiene la destra del Mallero è quello che più speditamente conduce a Chiesa, continuato nell'alta valle Malenco dall'antica strada mulattiera, or pressoché abbandonata, del Muretto.
   Tutta l'alta valle Malenco, da Chiesa fino a questo passo, è nell'itinerario d'importantissime escursioni alpine. Citiamo innanzi tutto: la gita al villaggio di Primolo (frazione del Comune di Chiesa), passeggiata di prammatica di tutti i villeggianti e delle signore specialmente che passano la state a Chiesa. Da questo paese si sale a Primolo (1273 in.) per una comoda strada mulattiera. Stupendo è il panorama di tutta la sottostante vallata che da questo paese si gode. In Primolo havvi un piccolo santuario,