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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Sondrio
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   valtellinesi — die l'ideò in una sola navata di ordine composito. I lavori rimasti in sospeso per la morte del pittore architetto, avvenuta nel 1752, e per altre cause, furono ripresi sulla fine dello stesso secolo ad opera di un Taglioretti, architetto venuto dal Oanton Ticino, il quale introdusse varianti ai disegni del Liguri, e del suo lasciò il coro, che 11011 è privo di valore. La facciata, grandiosa ed armonica per quanto semplice nelle sue linee, venne compiuta nel 183S. La decorazione interna di questa chiesa è semplice, di buon gusto, ariosa; nella vòlta vedesi una grande medaglia rappresentante l'Assialiii, pregevole lavoro del Gavuzzeni, pittore valtellinese contemporaneo. Nell'altare solivi alcuni quadri pregevoli del Pietro Ligari anzidetto, ricordanti nel manierismo e nel colorito la scuola dei secentisti lombardi.
   Al fianco meridionale della chiesa — la quale è orientata coll'abside a levante sorge, con una bella base massiccia, il campanile; di questo diede pure 1 disegni, nel 1710, Pietro Liguri; ma per deficienza di danaro rimase incompleto, poiché la stanza delle campane, doveva cominciare ove ora è la sommità ed una ringhiera a ino1 di belvedere doveva girare intorno alla torre, sul posto, ove ora vedesi il cornicione terminale.
   Vicino alla chiesa, in un oratorio di stile barocco, soppresso al culto, ma non senza qualche pregio architettonico, fu installato, per decreto di Napoleone, del 17 giugno 1800, l'archivio notarile della Valtellina.
   Fra gli editizi pubblici di Sondrio è sopratntto commendevole il palazzo delle scuole elementari maschili : edifizio vasto e ben appropriato allo scopo, costrutto con intendimenti affatto moderni dall'ingegnere l'olatti negli anni 187'J e 18M). Nel piccolo cortile, che precede l'ingresso al palazzo, fu collocato il 2'J giugno 1879, un busto del re Vittorio Emanuele, scolpito dal Grippa di Monza. Questo monumento si deve a fondi raccolti da sottoscrizione pubblica e ad un concorso del Municipio. Nello stesso edilìzio vi è l'istituto Tecnico, con osservatorio meteorologico, gabinetto di fisica e di chimica ben fornito dì quanto occorre all'insegnamento sperimentale di queste scienze, ed alle osservazioni dei fenomeni atmosferici l'altro. Municipio, provincia e governo concorrono al mantenimento di questo Istituto che è di vero decoro per la regione.
   Ad uso delle scuole femminili venne adattata l'ex-filanda Yalaperta, vasto fabbricato in cui, oltre le scuole elementari, trovano posto la IL Scuola normale e il Giardino d'infanzia.
   Di recentissima costruzione è il palazzo Provinciale, sulla pittoresca strada che costeggia a sinistra il Mallero; ha una bell'aula perle sedute del Consiglio; al pian terreno e nel piano superiore sono distribuiti, con molta larghezza e comodità per il pubblico, i vari uffici della provincia.
   Negli edilìzi privati, sono sotto ogni rapporto conimendevoli, e degni di essere ricordati: il bel palazzo Botterini de' Pelosi, i palazzi Sassi de' Lavizzari, Sertoli, ecc.
   La pubblica beneficenza ha in Sondrio una magnifica rappresentanza nell'Ospedale Civico che trovasi poco fuori della città, ad oriente, sulla strada nazionale dello Stelvio. Quest'edilizio fu costrutto sui disegni del celebre architetto Mora glia, secondo le regole migliori dell'arte ospitaliere, con elegante semplicità di disegno. Di purezza classica è il bel pronao a colonne spiccante sulla facciata nel corpo centrale dell'edifizio. Concorse efficacemente alla erezione del bell'edilizio, con uno splendido lascito, un benemerito cittadino: il nobile Oniobono Pelosi. L'Ospedale civile di Sondrio, dedicato a San Giovanni di Dio, ha un patrimonio di lire 675,000, con un reddito annuo di lire 35,400 ed è amministrato da un consiglio ospitaliere di cinque membri nominati dal Comune.
   Non lungi dall'Ospedale, in bella posizione, sulla strada di vai Malenco, è la Pia Casa di Ricovero, edifizio pur questo moderno, compiuto negli ultimi anni su disegno degli ingegneri Polatti ed Orsatti. Questa istituzione fu fondata intorno al 1860, ad opera d'un benemerito cittadino, il canonico Andrea Bonadei, che vi consacrò per