Provincia ili Sondrio 71
La regione classica della produzione vitifera valtelliuese èia conca di Sondrio. E una vasta costiera di montagne stupendamente soleggiate — perchè esposte in gran parte a mezzodì — lunga parecchi chilometri, sulla quale, forzando addirittura la natura, si è spinta la coltivazione della vite oltre i seicento metri dal livello del mare, invadendo buona parte della zona del castagno. Le qualità d'uve più apprezzate che si producono nella conca di Sondrio, sono quelle di Grumello e di Inferno ad oriente della città e di Sassella ad occidente. I vini che si ottengono dalle viti ili Valtellina sono reputatissimi, tanto quelli da pasto che quelli da bottiglia. Il Sassella e l'hiferito sono vini tipici addirittura: hanno un gusto delicato, squisito, un aroma prelibato, sono durevoli, e nelle loro ceneri l'analisi chimica rinfilino notevole dose di ferro: la qual cosa, sotto certi aspetti, ne accresce il pregio, facendoli ricercati dagli ammalati di anemia, di clorosi o ila altre affezioni dipendenti ila povertà di sangue.
La statistica del quinquennio IS79-S3 calcola conquistati alla vite, nella provincia di Sondrio, 0529 ettari ili terreni; i quali nell'ultimo decennio aumentarono di qualche centinaio, poiché la febbre della viticoltura è tutt'altro che cessata in questa provincia. La produzione media di ogni et tare ili terreno messo a vite, in Valtellina è di ettolitri 21,23; onde non saremo lungi dal vero nel dire che la produzione inedia annuale della vite in Valtellina è ili 150.000 ettolitri di vino, con un valore oscillante tra i G ed i 7 milioni dì lire, tenendo calcolo che una gran parte del uno fino valtelliuese si esporta nella vicina Svizzera, ove tiene il posto d'onore nella carie dles vins dei principali alberghi.
Le qualità speciali, ferruginose dell'uva valtelliuese, nella conca di Sondrio in par-tieolar modo, hanno richiamato su ili essa l'attenzione dei medici, che l'adottarono come mezzo di cura; onde, nella stagione propizia, non mancano negli alberghi ili Sondrio e di Tirano, colonie di forestieri, clic ivi si trattengono per la cura dell'uva, efficace, dicesi, per combattere i torpori intestinali, gli ingorghi epatici e la clorosi.
Dopo il prodotto della vite, fra i prodotti di maggior risorsa della Valtellina havvi quello delle castagne valutato in (puntali 35,200 all'anno, delle patate in quint. 554,000; della segala in quintali 31,303; del granoturco in quintali 05,075. La produzione dei legumi si calcola in Valtellina annualmente in quintali 4100; i prati naturali danno approssimativamente quintali 23G,G70 di erbe e 500,555 di fieno. La produzione agricola della provincia di Sondrio è, secondo i criteri della Direzione generale d'agricoltura, valutata in media ad Ufi valore di 12 milioni di lire all'anno.
Nelle industrie derivanti dall'agricoltura, oltre di quelle forestali ed enologiche già indicate, havvi un limitato allevamento di bachi da seta, per circa 70,000 chilogrammi all'anno; la coltivazione del tabacco, esperinientata dal Governo in terreni del Comune di Delebio, diede buonissimi risultati.
Bestiame. — Nella provincia di Sondrio, ricca come è di pascoli, ha grande incremento l'allevamento del bestiame. Le ultime statistiche le assegnano 125,237 capi di bestiame: dei quali 45,229 bovini; 41,310 ovini; 3i,S4G caprini e 3093 equini. Il valore capitale di questi animali ammonta a circa 14 milioni.
Dal bestiame oltre che un cospicuo prodotto nei latticini, nel commercio e nella conceria delle pelli si traggono circa 90,000 chilogrammi all'anno di lana per un valore medio di 225,000 lire. Questa lana è in gran parte lavorata sul luogo dagli stessi produttori, per stoffe di loro uso.
L'apicoltura è un'industria agricola abbastanza fiorente in questa provincia. Si calcola vi esistano oltre 3000 arnie, con una produzione approssimativa di quintali 105 di miele e di 45 quintali di cera, per un valore complessivo di lire 30,730.
Il miele delle api valtellmesi è assai aromatico, e lo si vende quasi tutto nella vicina Svizzera, ove l'uso n'è assai più generalizzato che non da noi. Il maggior centro apistico della provincia è Bormio con oltre G00 arnie, indi viene Tirano con 500 arnie.