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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Seconda — Alta Italia
   La zona dei monti, od anche boschiva, comprende nei punti più alti una regione, o coperta da nevi eterne o da ghiacciai, o costituita da roccie perfettamente spoglie di ogni vegetazione... utilizzabile, per lo meno. Al disotto di questa regione, che chiude, si può dire, tutto all'intorno l'orizzonte della Valtellina, comincia la regione dei pascoli e prati naturali; frequentatissima nella stagione estiva da mandre bovine, particolarmente, provenienti talvolta anche dai lontani paesi della piana lombarda. Sotto questa regione, ed anche interpolatamente ad essa, sonvi i boschi d'alto fusto, una delle maggiori ricchezze della Valtellina.
   Da molti anni, chiuso un periodo di improvvida, per non dire sacrilega spogliazione, la Valtellina lavora, principalmente per iniziativa del compianto senatore Torelli suo illustre e benemerito convallìgiano, al ripristinamento delle sue foreste, ricchezza naturale del paese, salvaguardia alle sottostanti coltivate regioni dalle troppo frequenti e devastatrici inondazioni, risanatrici efficaci dell'aria, abbellimento incontrastabile al paesaggio. Dal 1870 al 1892, la provincia eli Sondrio spese per le opere di rimboschimento e rinsaldamento delle sue pendici boscose 1* egregia somma di lire 729,151.25, concorrendovi lo Stato per lire 123,532.75, e di quest'opera veramente utile e patriottica, alla quale parteciparono, di pari accordo, enti amministrativi e consorzi privati, la Valtellina comincia già a constatarne gli utili risultati; e maggiori li constaterà nell'avvenire, quando l'opera di rimboschimento sarà completata o quasi e le piante di molte boscaglie, de' vivai forestali, oggidì ancora tenerelle e rade, si saranno fatte alte e poderose, ad incoronare, fino dove è possibile, il pendìo e le vette scoperte dei monti. L'alpeggio e la fabbricazione del burro, dei formaggi nella stagione estiva, il taglio degli alberi vecchi, la lavorazione del legname e la preparazione del carbone sono le industrie che hanno maggiore sviluppo nella zona dei monti o boschiva della provincia di Sondrio.
   Secondo le cifre ufficiali, la produzione media annua dei boschi cedui e d'alto fusto soggetti a vincolo forestale nella provincia di Sondrio sarebbe di lire 152,224-, in legname da opera; lire 93,211, in legna da fuoco; lire 51,490 in carbone, con un totale di lire 293,955. Si ricavarono inoltre da tali boschi, sia cedui che d'alto fusto, scorzo di quercia e resinose, per la concia od altri usi, ghiande, funghi, tartufi, genziana, frasche, foglia secca, strame, per un valore di lire 323,232.
   Iva seconda zona, o zona dei colli, è per la massima parte coltivata a vite. Quest'ultima coltivazione, specialmente nella conca di Sondrio, ha negli ultimi vent'anni acquistata un'importanza eccezionale ; ed lia, fin dove era possibile, con un vero febbrile accanimento conquistate le coste di montagne più brulle e sassose — purché ben esposte e soleggiate — e si è sostituita in buona parte anche al castagno. Da Mor-begno fino a Tirano per un percorso di circa CO chilometri, la costiera settentrionale dell'Adda, fino ad altezze — che per tale coltivazione sembrano inverosimili — e dove è possibile, anche la meridionale, appare meravigliosamente coltivata a vite. Il lavoro compiuto da questi operosi valligiani della Valtellina, per portare la coltivazione della vite sull'aspra pendice di quei monti è miracolo di volontà, di pazienza, al quale non sapremmo trovar riscontro se non in quello compiuto dai Liguri, per coprire di oliveti le aspre e denudate scogliere della loro duplice riviera. Come m Liguria alti, quasi ciclopici muri sostengono le cosidette fasci e o appezzamenti di terreno, ove sorgono gli olivi, così in Valtellina, mura consimili, faticosamente costrutte, sostengono i ronchi o piccoli appezzamenti di terreno, ove in filari od a spalliera crescono le viti.
   Chi non ha visitato questi luoghi, chi non ha percorso le fascie olivarie della Liguria, chi non si è aggirato fra i ronchi vitiferi della Valtellina, non può farsi un'idea di quello che possa la pertinace volontà di queste due popolazioni agricole, che sono senza dubbio fra le più ostinatamente lavoratrici d'Italia.