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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Tarli' Seconda — Alta Italia
   Seguendo per sommi capi lo schizzo geognostico della Valtellina, che fu tracciato nella pregevole Guida illustrativa di questa regione, pubblicata nel 1891 a cura della benemerita Sezione valtellinese del Club Alpino Italiano, si può dire che tutta la falda più bassa della catena di montagne fiancheggianti a settentrione la Valtellina, dal lago di Mezzola fin oltre Villa di Tirano, è composta di uno schisto micaceo, di aspetto talvolta serpentinoso, a varie gradazioni di colori date dalle differenti proporzioni di materie coloranti in esso contenute. Nella valle di Foschi avo, fin oltre Mazzo, si mostrano i talcoscisti e steascisti in basso e gli schisti micacei in alto.
   Riprendendo per la valle dell'Adda, dalle Case Lunghe fin sopra Vervio, ricompaiono lungo la strada nazionale dello Stelvio i micaschisti suddetti, che, continuando fin oltre Grosio, si alzano a formare il monte Storile, fra Grosio e Tiolo. Da Grosìo a Sondalo fanno la loro apparizione i gneis.
   Sopra a Sondalo e man mano che colla strada nazionale ci si avvicina al nodo centrale dell'Ortlcr, si fa sempre maggiore il dominio dei graniti, delle sieniti, delle dioriti, dei gneis, ed in tutto il bacino di Bormio e sue valli adiacenti si trova, alzandosi anche per vaste estensioni, uno schisto micaceo, non peranco ben definito, al quale fu dato il nome convenzionale di schisto di Casalina, dalla località ove tale roccia maggiormente abbonda.
   Nella catena settentrionale della Valtellina si insinuano le valli secondarie già menzionate di Coderà, del Masino, di Malenco, di Fontana, di Poschiavo, di Grosio. La costituzione geognostica di quelle valli e rispettive montagne è varia. Riserbandoci a toccarne con maggiore diffusione, quando nella descrizione dei singoli Comuni se ne presenterà maggiore opportunità, diremo qui di passata che nella valle Coderà predominano gli schisti ed i gneis anfibolie! ; che nella valle del Masino abbondano i graniti porfiroidj ; gli schisti verdi, talcosi e cloritici si trovano in abbondanza nella vai Malenco; le sieniti dominano in vai Fontana; lo schisto di Casalina ò la roccia predominante nella valle Grosina e nel bacino di Bormio.
   Meno complicato ò lo schizzo geognostico del versante meridionale della Valtellina, formato, coinè si sa, dalle Prealpi lombarde od alpi Grobie e Camonie. Tale versante, se si tolgono alcuni banchi di roccia diversa, è costituito quasi tutto (li micaschisto fino alle vette visibili dal piano. A mezzodì da quest'alture si alzano i culmini maggiori delle prealpi; cioè il Redorta, il pizzo del Diavolo, il corno Stella ed altri, fili quasi al Legnone, i quali sono formati in genere di antichissimo terreno anticritico, interrotto solo da qualche banco sovrapposto di dolomia o di arenaria, come a San Marco ed a Gerola sopra Morbegno.
   Al di là del terreno antracitico ricompare, per breve tratto, una lunga falda (lei soliti micaschisti, e poi si distendono uno sopra l'altro, in regola rissima gradazione discendentale, i magnifici strati triassici, giuresi e cretacei delle valli bergamasche.
   Eccezioni a queste formazioni sono i terreni che si incontrano al fondo della valle del Rezzo; la roccia sienitica, che si trova alle Prese, durissima ed utilizzabile come pietra decorativa; la pegmatite, che si trova nella valletta di Tiolo; la orniblenda, il quarzo jalino, il feldspato azzurro, il gneis granatifero che si rinvengono talvolta su, monti orientali di Bolladore, di Tiolo, di Sernio, di Tirano. Nella valletta del Boffetto si trova un piccolo banco di schisto anfibolico, ed un altro se ne trova in vai Venina, ove questa valle si biforca nei valloncelli di Agneda e d'Ambria. Queste sono le eccezioni alla costituzione di tutto il versante meridionale della Valtellina, formato di micaschisto, come d'un sol blocco di questa roccia appare formato il maestoso Legnone.
   Assai interessante, sotto l'aspetto geognostico, è la valle Malenco che ha lo sbocco in quella dell'Adda presso Sondrio. In detta valle, oltre ai soliti micaschisti, abbondano le rocce anfiboliche e serpentiiiose, dalle quali si ricavano in certa quantità l'amianto e la pietra oliare.