Provincia ili Sondrio
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Spluga; ad ovest, da quelli catena d'alte cime, che staccandosi dalle. Alpi Keticlie, tra d JPieinwaldhoBi (monte Adula) e il passo dello Spinga, sì dirige marcatamente a sud, formando la sponda occidentale del lago di Como e la maggior catena delle Prealpi comasche.
Da ciò è facile arguire quanto interessante riesca lo studio della orografia son-driese, e quanto grande e vario sia. il numero delle, punte, dei monti, dei pizzi, dei passi, dei ghiacciai, delle vedrette, dei nodi, compresi in questa regione. Senza diffonderci qui in una lunga enumerazione di tali particolarità, su cui si troveranno più acconcie e pratiche indicazioni laddove si parlerà dei mandamenti o Comuni sotto la giurisdizione immediata dei quali cadono, ci limiteremo a menzionare i principali gruppi e le maggiori vette, costituenti il sistema orografico della provincia di Sondrio nelle sue due grandi vallate.
Nella vallata dell'Adda, o Valtellina, si hanno a nord (catena delle Alpi centrali) il monte Spinga (2814 in.) — da non confondere col l'omonimo passo superato dalla famosa strada internazionale da Chiamala a Coirà — il gruppo del Disgrazia, colle vette di pizzo di Zocca (3210 ni.), monte Disgrazia (3083 111.), monte Posso (3300 ni.) e il passo del Muretto (2814 ni.); il gruppo del Bernini (1052 ni.) colle punti di pizzo Verona (31-G2 ni.); il pizzo Scalino (3323 ni.); il monte Combolo, ultima propaggine del Bernina verso Tirano (2902 in.). Seguono poi, contornando la valle l'oschia-\ ina, quella di Bivigno e la conca ili Bormio appiedo dell Ortler: il Masaccio (2817 m.), il corno Dosili (3232 m.), il corno di Campo (3305 ni.), il colle del Fieno (3108 in.), il pizzo Quater Vals (3157 ni.), il colle Buffalora (2051 ni.), il pizzo Umbrail o Braulio (3032 ni.), il giogo dello Stelvio (275G in.) e tutto il gruppo imponente deirOrtler colle cime: Ortler Spitz (3905 in.), monte Cristallo (3491 ni.), monte Confinale (3369 in.), monte Cevedale (3778 in.), monte Vioz (3639 ni.), pizzo Tresero (3G02m.), corno dei Tre Signori (3359 in.) — plinto nel quale le Prealpi Orobiche e le Camoniche si uniscono alla catena centrale delle Ylpi Bctichc. — Tra la valle di Livigno e la valle o conca di Bornio non si possono dimenticare le cime di Piazzi (3439 ni.), il Foscagno (3058 m.), la punta Pedasco (3139 ni.); e nella valle ili Sotto va ricordato il monte Sobretta (3296 in.).
La parete meridionale della Valtellina è formata dal susseguirsi, da ovest a est, delle seguenti principali cime: Cima Savoretta (3094 ni.), monte Serottini (2967 m.), passo del Mortirolo (1901 in.), colle dell'Aprica (1181 in.), nelle Prealpi Camonie; indi segue la mirabile sfilata delle Prealpi Orobie, colle vette: del Venerocolo, la cui cima - 2589 m. — è tripartita dai confini delle Provincie di Bergamo, Brescia e Sondrio; del monte Gleno e varie sue cime (2883 ni.); il superbo Bedorta (3037 in.), il pizzo del Diavolo (2915m.), il famosissimo corno Stella (2018 in.), il monte Azzarini (ni. 2430), il geometrico ed imponente Legnone. (2610 m.), incombente sul piano di Spagna e sul lago di Como, e col quale la grande vallata superiore dell'Adda muore nel Bario.
La valle del Biro o ili San Giacomo è chiusa alla sua sommità, a nord, dal pizzo Tambò (3273 ni.) e dal passo dello Spinga (2117 m.); il suo versante occidentale è formato dalla catena che staccandosi dal Tambò, tra il passo del San Bernardino e lo Spinga, si dirige a sud; avendo per cime principali il monte de' Piani (3173 m.), il monte Baldiscio (2811 in.), il pizzo Quadro (3013 m.), il Pizzaccio (2589 in.), il pizzo Campanile (2454 m.), sul quale passa il contine tra l'Italia e la Svizzera, nonché fra la provincia di Como e quella ili Sondrio. Nella parete orientale questa valle è dominata dal pizzo di Emet (3201 m.), dal pizzo Stella (3162 ni.), fronteggiante il pizzo Praia (2727 m.), in modo da formare la stretta e pittoresca valle laterale della Pregallia o Prega glia, com'è anche detta, per la quale sorpassando il colle della Maloia (1811 m.), si accede all'Engadiua; ed infine dal pizzo Ligoncio (3032 m.) e dal monte Spluga (2844 in.), separante l'estremità meridionale di questa valle — sul piano di Spagna — dalla Valtellina.