l'arie S¦•conila — AIlu Italia
regione lombarda, e nella coiiien.se in impeciai modo; cila il Merzario fra «li altri: il monastero di Creinella, il castello di Brianzola, la chiesa ed il battistero di Periodo; la chiesa di Santa Giulia, in lionate: un ,>onte sul Piombo: mi altro sulla Pregia, tra Porgovico e < ernobbio, presso Como: la chiesa di San Salvatore in Barzanò, la strada cosleggìaiite j, lago ad occidenti' detta ancora strada Regina la chiesa di S. Martino presso Varenna. ed il castello di Vo/.io (del ipiale ancora veggonsi avanzi con una vecchia torre ed ove la tradizione paesana vorrebbe fosse morta la pia regina) ed infine la mirabile chiesa della Madonna del Tiglio presso (Jraveilona, uno dei monumenti più interessanti che ancora si trovino in questa regione: opere tutte, si intende, ile' Maestri Coinncini. K non solo i Couiacini lavoravano india loro regione nativa e nelle provinm'e a questa immediate, ina si spargevano nm he in altre parti d'Italia, là dove il regno longobardo si stendeva, e dove potevano aveie la protezione od esercitare diritti dalle leggi longobardiche riconosciuti: il documento di Monte Annata, del liadberto, maestro coinadno, a Toscanella, ne è una prova. Questo Itadberto, che aveva case e terreni e masserizie da vendere ili Toscanella. paese relativamente assai lontano dalle native sue vallate, doveva aver fatta lunga dimora in Toscani-Ila, a lavorarvi in opere murarie ed architettoniche, open- che dati i mezzi dei tempi ed il limitato numero di coloro che vi si dedicavano duravano anni ed anni; ed c evidente clic il liadberto, come praticava il gran ninnerò dei suoi convalligiani, e come ancora fanno gli emigranti ili questa regione, terminati i suoi lavori a Toscanella ritornandosene col gruzzolo accumulato alla pace serena dei suoi monti e dei suoi laghi, vendesse la casa ! — Nella inedia e nella bassa Italia si hanno tin dal periodo longobardo nei monumenti più vetusti, traccio non dubbie del passaggio e dell'opera dei Maestri Couiacini : se ne hanno, oltreechò ni tutta la Lombardia, nel Veneto, nel Friuli, nell'Istria, neirilliria, nella Dalmazia, perfino a Ravenna e nelle città dell'esarcato, ove insieme ai bizantini dominavano i loro concetti d'arte sacra e profana: e dall'altro lato deH'Apenniiio, se ne hanno a Genova e nella Liguria tutta, a Lucca, a Pisa, a Pistoia, a Firenze; e nella regione media d'Italia, si trovano monumenti dell'arte dei Maestri Couiacini — dettasi poi, più genericamente ancora, lombarda — a Spoleto, a Toscanella ed ili altre località di questa regione: e scendendo ancora nell'Italia meridionale sino a Benevento e Salerno, ai limiti dell'espansione artistica e politica, della — ci si passi il paradosso — centralizzazione bizantina ili Siracusa.
L'arte che i Maestri Couiacini andavano -sempre più perfezionandola — propagando in ogni parte d'Italia, fors'anco al di là delle Alpi, verso il nord, tin dal secolo VII ed Vili, trova le sue origini, le sue radici, per meglio dire, nell'arte antica romana, di cui si può dire figlia primigenia. L'autore studiato dai Couiacini, lo si rileva dalle proporzioni e dai particolari dei loro edifizi, è sempre il classico Vitrnvio: i modelli ai (piali si inspirano sono ancora i monumenti dell'arte classica, dei quali ai lor tempi possono trovare avanzi, oltre che ili Roma, a Ravenna, Milano, Brescia, Verona, Foro -Tulio, Benevento ed in quasi tutte le città italiane. — La loro arte cresce dunque più semplice, severa, e meglio intonata all'ambiente nostro che non l'arte dai bizantini trasportata in Italia. Una differenza sostanziale, col progredire dei tempi e coH'allon-tanarsi sempre più dalla tradizione romana, si fa tra l'arte-I^/antina e la lombarda.
La prima subendo in grado sempre crescente l'intluer^irt dall'Oriente, alle cui porte sorge Bisanzio, della Palestina, colla quale ha ininiouiati contatti, lascia per via quanto più può degli elementi dell'arte classica, per accostarsi ed immedesimarsi ai dogmi dell'arte orientale, l'ebraica in particolar modo: onde gli edifizi concentrici e poligonali, sul tipo delle antiche sinagoghe, onde la croce greca e l'inevitabile cupola a calotta. Santa Sofia rimarrà sempre il prototipo dell'architettura bizantina.
L'arte lombarda, all'incontro, ha per canone fondamentale la forma basilicale romana: quindi l'iconografia sua porta — per precetto indeclinabile: — a) il presbiterio