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l'arte Seconda — Alta Italia
che prima vi faceva capo, per essere instradato al lago ed in Svizzera, passarle davanti veloce, senza toccarla.
Monumento importantissimo, dimostrante l'antichità di questi luoghi e la loro attinenza alle vicende più antiche della regione comasca, è la chiesa di San Carpoforo; chiesa che si trova essa pure sotto il Paradello, vicina a Como, ma non lungi da Cainerlata. Si crede essere questa la prima chiesa cristiana della regione, e vuoisi sorgesse sul posto di un antico tempio dedicato a Mercurio. Quivi, sempre secondo fa tradizione, furono collocate le spoglie di San Carpoforo e d'altri confessori della fede novella, che subirono il martirio durante l'impero di Massimiano Erculeo, e, prima che fosse eretta la basilica di Sant'Abbondio, sede dei vescovi (li Conio. Per l'antichità sua e la venerazione in cui fu tenuta nei primi secoli del Cristianesimo ha pure bel posto nella storia ecclesiastica della provincia. Nel corso dei secoli la chiesa di San Carpoforo subì necessariamente molti restauri e modificazioni, ma della primitiva forma le rimangono l'abside rotonda: la torre quadrata e la cripta, o confessione, sotto l'altare, al quale si sale da una doppia gradinata.
Meno antica, ma per la storia dell'arte assai più importante, è la chiesa di Sant'Abbondio (fìg. 13), anche questa sul pendio orientale del Paradello. In origine questa chiesa era intitolata ai Santi Pietro e Paolo: sepoltovi poscia il vescovo Abbondio, che tanta fama lasciò della sua pietà in Como, sì da essere santificato e scelto come patrono della città, ne prese nel 4G9 il nome, assumendo in par, tempo il grado di cattedrale della Chiesa comeuse: ed un tale titolo durò fino al 1013, nel qual anno il vescovo Alberico trasportò la cattedrale nell'interno della città a Santa Maria Maggiore, affidando l'officiatura di Sant'Abbondio ai Benedettini. Rifatta tra il IX ed il X secolo fu consacrata da Papa Urbano II, mentre recavasi al Concilio di Clermont per autorizzare e bandire la crociata, a cui le predicazioni di Pietro l'Eremita e d'altri fanatici, eccitavano tutta Europa, sì da renderla una necessità politico-social®
La chiesa di Sant'Abbondio è a cinque navate, rivolte, secondo le consuetudini, ad oriente; aveva sul davanti un atrio o portico, e nell'interno la cripta e l'ambone come nel Sant'Ambrogio (li Milano e nel San Zenone di Verona: due campanili, di cui uno restò incolume, nella sua forma grave e massiccia, fino ai nostri giorni, e l'altro venne ultimamente rifatto sul modello del primo. Le finestre di questa chiesa sono a pieno centro, con colonne, archetti ed arabeschi arieggiatiti assai a quelli di Sant'Ambrogio in Milano. Il secolo barocco la sovraccaricò di stucchi e d'ornati fastosi, dai quali va provvidamente ripulendosi nel restauro intrapreso in questi ultimi anni, ritornandola con molto gusto ed intelligenza all'antica e semplice sua severità, documento perfetto e parlante dell'arte dei Maestri Coniaci ni. « L'antica basilica di Sant'Abbondio, scrive 1' erudito architetto prof. Camillo Boito, è quanto all'importanza artistica, la seconda chiesa di Conio, (pianto all'importanza archeologica la prima. Anzi non dubito di asserire che, a cagione delle scoperte fatte dianzi nel restaurarla, della sua (piasi perfetta conservazione, delle gravi questioni ch'essa può sciogliere, debba diventare, meglio che non sia stata finora, documento capitalissinio di quell'architettura, la quale è chiamata lombarda, e ad alcuni piace chiamarla coiiiacina ». E questo è quanto di meglio si poteva dire dell'antica chiesa comasca, dominante dal pendio del monte sul quale sorge la città, che in essa trova le più antiche tradizioni della sua fede e dell'arte industre dei suoi figli. L'interno è bellissimo: delle navate la centrale è larga e le laterali assai strette ; notevoli le lunghissime colonne-pilastri, in pietra del lago, ed i loro capitelli con sculture simboliche. 11 soffitto ò in legname. Ora la chiesa di Sant'Abbondio è officiate ad uso dell'attiguo seminario vescovile.
Eanno corona a Como i Borghi, interessanti per la posizione pittoresca sul lago, per le ville signorili, da cui in gran parte sono formati, e per i numerosi opifici industriali Ohe in quelli più addentro si trovano.