Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Como e Sondrio', Gustavo Strafforello

   

Pagina (51/522)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (51/522)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Como
   47
   Fijr. 12. — Como (Dintorni): Castello ilei Baradello.
   posto in una gabbia di ferro che era infissa ad un certo punto sull'esterno della torre, e quivi lasciato morire di fame. Intorno alla morte di Napo della Torre al Baradello, c'è discordia negli storici. Alcuni raccolgono la leggenda, clie in un impulso di rabbia disperata si procurasse volontariamente la morte, battendo la testa contro le sbarre di ferro della sua aerea prigione: altri invece, dicono morisse rassegnato, pentito dei proprii falli e perdonando ai nemici e persecutori suoi. Gli altri Torriaui, fatti prigioni con lui alla battaglia di Desio, languirono lungamente nelle prigioni del Baradello e vi morirono di stenti.
   Quando scoppiò la grande contesa per la successione del ducato di Milano sul principio del secolo XVI, il castello del Baradello subì, per causa degli Svizzeri, dei Francesi, degli Spagnuoli, le più fortunose vicende: alternativamente assediato, preso, smantellato, restaurato, finché Antonio eie Lcyva, capitano di Carlo V, a toglier quell'impiccio pericoloso, lo diroccò in modo siffatto, da levar ogni voglia di riattarlo a chiunque ne fosse venuto in possesso. Tale lo si vede oggi, pittoresca rovina, colla sua alta torre abbandonata, e coperta di edere, quale il Baradello fu lasciato dal De Leyva, diventato, per le lontane e vive memorie che lo circondano, monumento nazionale. — Superfluo aggiungere che il Baradello fu, nel periodo della letteratura romantica, soggetto di leggende, ballate, romanzi e drammi più o meno fondati nella storia.
   Sotto il Baradello, dal lato di mezzogiorno, si stende il paese di Camerlata: bella borgata annessa come frazione al Comune di Como. La Ca-Merlata, come più volentieri è detta in paese, ha avuto un periodo di vera prosperità, quando, prima dell'apertura della linea del Gottardo, e prima che fosse perforato il monte Olimpino, era capolinea della ferrovia da Milano a Como per Monza. Oggi Camerlata, ridotta a modesta stazione della linea secondaria Milano-Nord, per Como, vede tutto il traffico,