l'arie Seconda — Alta Italia
all'incontro assai dubbia l'affermazione del Partein, nel pregevole suo studio sull'architettura lombarda o sull'origine dell'architettura romana bizantina, clic la basilica di Aquisgrana sia 1111 modello sul quale s'inspirarono i ('omarini, costruttori di San I'Vdolo ili Como. Chi avesse agio e volontà di polomirare potrebbe opporre molto ragioni e sostanziali argomenti all'affermazione del I lartoin. l'or tutte valga questa: che i ('omarini, fra il secolo VI ed il XII, pressoché unici depositari dell'arte del buon costruire, secondo le regole vitruviano (poiché dei bizantini non è a parlarsi) migravano fuori del loro paese, per lavorare, non per apprendervi l'arte altrui (tanto più che questa non esisteva od era a livello assai inferiore all'arte loro), ina per portarvi la propria. Lo stesso d'Aginconrt, che ove gli cade non manca di solleticare l'amor proprio dei suoi connazionali, all'ernia essere naturale elio gli architetti italiani < da Carlo Magno tratti seco, model lasserò le costruzioni delle quali li incaricava in Francia sopra quelle della loro patria >. Quindi è più verosimile che la basilica di Aquisgrana si sia modellata su San Fedele, o su altri consimili editici in Italia, con molta probabilità già esistenti, clic non il San Fedele di C'orno siasi foggiato sulla simmetria della rotonda aqnisgranese.
Ciò premesso si può stabilire l'età del San Fedele tra il secolo Vili ed il IX.
Le replicate manomissioni ne variarono di molto la parte anteriore. Ma, per fortuna, la parte posteriore è rimasta quasi intatta e ci presenta nella sua purezza uno dei primi tipi dell'arte comacina: i tipi, cioè, da cui vennero in linea diretta le cattedrali emiliane e lombarde ilei secoli XI e XII: caratteristica delle quali è la loggia a colonne, girante intorno all'edificio, nella sua parte superiore, sotto la cornice del tetto. Notevolissima è pure in questa chiesa la porticina clic dà sul corso Vittorio Emanuele col timpano triangolare, e con 1111 bassorilievo a ino' di stipite, rappresentante un nomo in lotta con una belva, saggio di scultura medioevale, dei più ingenui ed antichi che si conoscano: come del pari antichissimi sono gli altri fregi, a fogliami e grotteschi, che ornano questa chiesa nei capitelli e nella pila dell'acqua santa.
Internamente San Fedele serba tutto il sapore mistico proprio alle chiese dei primi secoli cristiani. La cupola ottangolare fu dipinta in tempi recenti da Guglielmo Bel-traini; negli altari si notano uno Sposalizio, di Gaudenzio Ferrari; l'Adorazione dei Ile Magi, di Camillo Procaccini; un Paradiso, o gloria d'Angeli, di Isidoro Ilianclii.
Una singolarità di questa chiesa è la sua torre, antichissima, strapiombante — per cedimento del terreno alluvionale — ili m. 1.30, e nonostante solidissima. Ha gli angoli a tre spigoli, e nell'interno è girata da una solida scala, ingegnosamente sostenuta da archetti.
Chiesa del Ckocekisso (fig. S). — Se non per antichità, come San Fedele e Sant'Abbondio o per inestimabile valore d'arte e grandiosità, come il Duomo, ma per ricchezza ili decorazioni, e correttezza ili linee moderne, vien terzo fra gli edifici sacri in Como la chiesa o santuario del Crocefisso. Questo tempio sorge nella regione occidentale della città, verso le falde del monte Olimpiiio e vanta origini miracolose.
Antichissima consuetudine è, in Como, nella ricorrenza del Giovedì Santo, di portare procossionalmente per la città 1111 Crocefisso scolpito in legno ili cipresso, esso pure antichissimo ed al quale il popolino ha sempre attaccata grande venerazione. Questo Crocefisso custoditisi, ab antiquo, in una cappella al di là del torrente Cosia, nell'allora sobborgo della città, e di là lo si toglieva con gran pompa per la solenne processione del Giovedì Santo, attirante sempre in Como da tutti i paesi rivieranei del lago, dalle valli circostanti, nonché da Milano e dal rimanente della Lombardia gran folla. — Avvenne che nel 15±i, durante i torbidi e le guerre, che in quel periodo affliggevano la Lombardia, il governatore militare di Conio, protestando chissà qua! jiericolo d'invasione nemica, facesse tirare ima catena attraverso al ponte, onde