Como
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formando quella fronte che ora si vede dritta fra il Duomo e la torre, con marmi tricolori del Iago. K opinione clie, in questo rifacimento, soltanto la parte anteriore venisse creata a nuovo: mentre si utilizzò con opportuni restauri la parte posteriore. Infatti, chi ben osserva nei sottoportici e confronta i due ordini di archi, vede fra di essi una sensibile differenza di stile: per giunta fu verificato che la base dei piloni anteriori — i più recenti si sprofondarono nel suolo per nove once di misura antica, mentre «nella dei piloni del secondo ordine di archi - esistente cioè nel 1215 — scende nel sottosuolo tino a 30 once della stessa misura, <-lie è quanto dire (piasi tre braccia, o un metro e mezzo circa. Da ciò si può arguire anche quanto sia stato rapido l'inai/,amento del suolo comasco nei 220 anni che corsero tra la fondazione dei primi piloni e quella dei secondi. — 11 palazzo, quando cessò di esser sede dei rettori del Comune, diventò Archivio notarile.
Tobhe deli,' Orologio. — Nella stessa linea della cattedrale e del palazzo della. Ragione è. la massiccia e quadrata torre dell'Orologio e campanaria, per il servizio del Duomo. E uno degli edilizi più antichi e ragguardevoli della città, col legandosi nel periodo anteriore al Connine al periodo feudale, durante il (piale fu evidentemente uno (lei propugnacoli della città, che in questa posizione era limitata dalle mura. Così ai tempi di Azzone Visconti, quando per mantenere il dominio, Como fu munita di nuove fortificazioni, non tanto a difesa dei nemici esterni quanto: a minaccia della città stessa per gli eventuali suoi impulsi popolari d'indipendenza, questa torre dovette essere compresa in (pielite fortezza, la quale fu per molto tempo il maggiore impedimento frapposto allo esaudimento del voto ardente, tante volte manifestato dai Comaschi, di rinnovare la loro cattedrale. Quando, ottenuta questa facoltà, Pierino da Pregia dovette sistemare la località circostante per mettere in buona Osta la facciata del Duomo da lui progettata, atterrando le fabbriche ingombranti all'intorno, l'architetto pensò opportunamente di utilizzare la vecchia torre ad uso di campanile per il Duomo: e molto opportunamente pensò di unirla in una sola linea colla nuova facciata del palazzo del Connine, e con quella della chiesa. Dalle annotazioni degli antichi registri della fabbrica, rilevate dal Ciceri, con paziento cura, risulta che il trasporto delle timpano dai vecchio campanile attiguo alla chiesa di Santa Alal ia Maggiore alla Torre dell'orologio verso il Lago, deve essere avvenuto nell'anno 1463, e che anzi una gratificazione fu data dalla fabbriceria in quella circostanza a Maestro Pierino da Pregia architetto del Duomo, perchè organizzò e diresse quel lavoro di non lieve momento.,2S questo fu l'ultimo atto che si riscontri annotato della vita del Pregia, del quale scrive l'Angelucci. altro accurato ricercatore delle memorie cornatine, che < fu uno dei migliori ingegneri civili e militari del suo tempo » e che « è stata una vera ingiustizia l'averne fatto ignorare lino ad ora non solo i ineriti, ma fin' anche il nome ».
Chiesa di San Fedele. — Seguendo il corso Vittorio Emanuele, che s'apre a mezzodì, dalla parte del Duomo si trova quasi, a metà di questa bella \ ia, la chiesa di San Fedele — uno dei più vetusti editici della città, per l'antichità sua e per i.pregi suoi di fronte alla storia dell'arte, annoverato nella serie dei monumenti nazionali in Lombardia. Questa chiesa, anticamente detta di Sant'Eufemia— il che proverebbe essere stata eretta in un periodo non lontano a quello della dominazione bizantina — è una delle più antiche e rimarchevoli opere che si conoscano dei Maestri Comacini. La singolare rassomiglianza che questa chiesa, specie nella parte posteriore, ha colla rotonda di Aquisgrana, oretta per volontà di Carlo Magno, con marmi ed artefici portati dall'Italia, fissa con molta approssimazione l'età di questa chiesa, e può ancora lasciare dei dubbi quanto alla precedenza di un monumento Sull'altro. Che architetti italiani e siccome allora non ve n'erano d'altra specie — comacini, abbiano lavorato alla basilica della Santa Madre di Dio in Aquisgrana è fuori di dubbio: mentre e