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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parlo Sfronda — Alla Ilalia
   Nello sue particolarità il Duomo di Conio è soprainniodo coiiniiiudevole per la facciala a malgrado delle irregolarità die vi si possono osservare, come la piccolezza delle porti laterali, inesse anche fuori di simmetria. Ma lo slancio della sua linea frontale è armonico: la decorazione del rosone, dei pilastri, delle porte, delle quattro lunghe finestre archiacute, ed i podj dei due l'liui, sono d'una bellezza, di un'eleganza, di un effetto raro, se non unico. Le due porte laterali, quella detta della Ha un, iu particola!' modo sono da annoverarsi fra i migliori monumenti decorativi ile] Cinquecento: tutta la parte posteriore (i cappelloni laterali, cioè, e l'abside) non è che mia stupenda, quasi perfetta manifestazione dell'arte italiana che, sferratasi dalle regole gotiche, cerca nuovamente espressione e carattere proprio.
   L'impressione interna di questo tempio uguaglia, se non supera, quella prodotta dall'esterno. Maestosissima è la navata maggiore a cinque arcate gotiche, lavoro ardito e solido di Lorenzo degli Spazi, poggiante su dieci piloni poligonali a fasci, giusta lo stile 11011 inai smentito, tipico dei costruttori comacini, fili archi sono cordonati in modo ila segnare gli spicchi fino al culmine della navata. Nelle braccia trasversali della croce latina, ove appunto Tommaso de' Rodali riattaccossi per il compimento dell'edilizio, si sviluppa in quello stile arioso, elegante, prettamente italiano, che fu detto bramantesco, sul quale si sente ancor più che all'esterno la dissonanza artistica della cupola, aggravata da stucchi e da pesanti dorature barocche, e dai non meno barocchi altari delle cappelle, nei quali l'arte faragginosa del secolo XVII si e sbizzarrita: come nell'altare maggiore ricchissimo, per pietre dine, bronzi, ornati, statuette, lavorate sul principio del secolo scorso, in Urbino ed in Roma, il barocchismo si sbizzarrisce fino a trascendere nel capriccioso ròrocò.
   Fra i quadri, che si conservano nel Duomo di Como, son notevoli un Presepio, dipinto con grande sincerità da liernardino Luino; uno Sposalizio della Vergine di Gaudenzio Ferrari, del quale havvi pure una bella tavola rappresentante la Fuga in Egitto. 11 battistero è un elegante tempietto monoptero, ad otto colonne di marino variegato. Lo si attribuisce al Ri amante; ma è certamente opera posteriore al tempo in cui visse questo grande artista.
   Nel Duomo di Conio si notano, quasi sempre stesi, fra le arcate della navata maggiore quattro grandi arazzi, di fabbricazione italiana del 1500, dì bellissima composizione e disegno, sì da gareggiare coi più riusciti Gobelins, di proprietà della fabbriceria. Lavori barocchi sono la cantoria, l'organo ed i pulititi. Nelle ita reti si notano alcuni monumenti funerari, dei quali è antichissimo quello di un vescovo di Modena: lavoro del secolo XIII: ed uno della famiglia Giovio.
   Fra le iscrizioni incrostate nelle pareti sono da notarsi quella del Giovio; e quella recente, ricordante il ricco lascito di lire 00,000, che un benemerito cittadino comasco, ('eleo Cattaneo, morendo iu giovane età e disponendo di tutto il suo avere a benefizio dell'ospedale di Como, destinava a vantaggio della cattedrale, perche ne fossero eseguiti i lavori di definitivo compimento. All'esterno, oltre le iscrizioni già ricordate intorno a) Rodali, vanno notate, presso la porta laterale, sulla via dei Maestri Comacini, due frammenti d'iscrizione romana riguardante la famiglia Plinia.
   Palazzo della Ragione, ora Archivio Notarile o Broletto. — Questo fabbricato che per opera ili Pietro da Pregia, secondo architetto del Duomo, fu congiunto alla facciata del Duomo stesso quale fu da lui ideata, è la sede degli antichi Reggitori del Connine di Como: Comune battagliero ed operoso se inai altri vi fu. L'edificio, dimora del Podestà, e sotto cui correva il porticato detto dei Mercanti, esisteva fin dal 1215: < fabbricato, dicono gli storici, in quadro, a pietre vive del lago bianche e nere, e lastricato, nel suo porticato, di mattoni in coltello >. — Minacciante rovina o guasto, fu nel 1LJ5 riedificato a spese pubbliche, con disegno probabilmente di Pietro da Pregia,