Como
suo mura fortissimo e la mole gloriosa del suo Duomo, — La vegetazione in questa conca semicircolare — antico fondo lacustre — è lussureggiante: e fra il verde intenso dei prati, dei campiceli!, dei fitti alberi, di cui sono coperte le circostanti morene, appaiono numerose le ville, le frazioni, i sobborghi immediati e popolari della città, cinta ancora, per tre lati, mezzodì, levante e ponente, dalla sua antica muraglia, m pietra del lago, ottimamente conservata, e soltanto qua e là chiazzata da larghe, pittoresche macchie ili verde edera. Dà tono all'ammirevole paesaggio, da un lato il colle acuminato su cui solitaria e semidiroccata sorge fra melanconici cipressi la torre del Paradello; dall'altro, il monte di Bruna te, dominante quasi a picco la \ aliata, sul cui ciglione estremo troneggia il grandioso edificio dall' industria albergatrice moderna erettovi ad uso di stazione climatica estiva. Più sotto, fra la città e l'alta trincea della ferrovia Nord-Milano, su un colle morenico, spiccano i numerosi ed ampli edifìzi del nuovo Manicomio provinciale, e per la piana, verso il lago, si alternano eleganti palazzine ed opifici industriali. Sia che si arrivi a Como colla linea Milano-Chiasso che colla ferrovia Noni, 1 impressione non potrebbe essere più gradevole. Dal piazzale della stazione di Cònio (San Giovanni) assai rialzato, ed in trincea sul fianco del monte, si ha 1 ini mediato panorama della città, e del primo bacino del lago, fino alla punta di forno; la stazione della Nord-Milano, invece, fa testa al porto, cui a pochi passi fronteggia la bella, rinnovata piazza Cavour — una dei punti più animati e caratteristici della città.
C'orno è città in continuo, evidente progresso: e per quanto, specie per l'industria, i tempi non corrano fortunati, opponendo alle contrarietà crescenti le raddoppiate energie dei suoi lavoratori, Como offre ai suoi visitatori— in grandissimo numero stranieri — quell'aspetto di rassodato benessere economico e di alto livello morale, clic è proprio dei centri laboriosi e delle popolazioni affrontanti con energia e serenità le dure battaglie della vita.
Bolli e rinnovati, in gran parte, gli edifìzi che fiancheggiano le piazze e le strade principali, così dicasi della piazza Cavour, già citata, prospettante al lago con moderni e grandiosi palazzi, e dei porticati che da questa piazza conducono 111 quella del Duomo — bel rettangolo, nel quale dominano artisticamente la mole della chiesa, l'antica loggia del Broletto e la vecchia torre campanaria. — Belle, moderne, popolose vie. sono il corso Vittorio Emanuele, il corso Garibaldi, la via Carlo Cattaneo, il largo che è detto anche piazza Volta, e le vie che sì stendono ad occidente della città verso il giardino pubblico e la stazione ferroviaria dì San Giovanni, costituenti, si può dire, una parte completamente nuova della città. Ampia e pittoresca, nell'immediato sobborgo meridionale, fuori di porta Torre, ora \ ittoria, è la piazza Vittoria su cui sorge da pochi anni il monumento 111 bronzo da Como votato all'eroe liberatore, Garibaldi.
Altro bellissimo punto, per ammirare in blocco la città, è dal porto; sia dal molo, che si protende nel lago m direzione da occidente ad oriente, sia dal ponte di uno dei grossi battelli della Lariana in atto di salpare. La città vi si stende davanti in leggero pendìo, dominata dall'alta cupola del suo Duomo e dai neri mozziconi delle sue toni medioevali. Ad oriente lia il popoloso sobborgo di Sant'Agostino detto al tempo dei Romani Coloniok ed appoggiato alle falde estreme del monte di Briniate: ad occidente il non meno popoloso e rimodernato Borgovìco, sul quale domina la stazione ferroviaria di San Giovanni, appoggiata alle propaggini orientali del monte Glinipino, tempestate fra il verde dei boschi di querciuoli e di castagni da ville e (la paeselli graziosi; nello sfondo, il colle del Baradello, colla sua torre solitaria fra 1 cipressi, ed a mezza costa la vecchia e longobarda chiesa di Sant'Abbondio; a mezzodì perfetto, tutto l'anfiteatro morenico che chiude da questa parte il lago; mentre, se ci volgiamo alquanto a nord, vediamo rispecchiarsi nella placida distesa delle acque la cima imperiosa del Bisbino e tutto il fianco occidentale dei monti Lambrani. un panorama vario e completo da ogni parte, come pochi altri possono superare.
71 — La I*n Irlo, voi. II.