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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Monza
   47!
   senza raffinamento ili lavoro di lima, alta poco pių di un centimetro e dello spessore di un paio di millimetri; lungo questa lamina furono praticati undici forellini, in quattro solamente sono ribaditi i chiavelli che la tengono infissa al cerchio d'oro esteriore. Su questa Corona si sono scritti volumi d'i storia e si sono accalorate vivacissime diatribe in eruditi di gran nome, fra cui ci piace segnalare il Muratori ed il lontanini.
   fig. 133. — Monza (Duomo) : Reliquiario del secolo IX (da fotografia di Bianchi).
   Giudicando il lavoro di questa Corona dal solo punto di vista artistico, senza preoccuparci della tradizione popolare nč delle dispute dei dotti, bisogna ammettere che ha carattere, di lavoro bizantino, sebbene altri vi ravvisi la mano istessa di quel Volvėnio che fu l'artefice del famoso altare di Sant'Ambrogio in Milano. Ma chi non sa che nei bassi secoli, quando cioč l'Italia passava da una dominazione barbarica all'altra, tuttociō che ancor parlava d'arte veniva da Bisanzio od era in mano dei Bizantini stabiliti fra noi? Chi non sa, che un impulso al lento processo del nostro risollevamento artistico venne dai Bizantini, e che pittori, musaicisti, ed orafi specialmente, trassero le loro ispirazioni dai modelli pių o meno perfetti dell'arte bizantina? Perchč Volvėnio, artista italiano — come fu dal Labus e dal Romussi provato — che getta col suo aitarti uno squarcio di luce intensa sulla semibarbarie artistica dei bassi secoli, come i Maestri Comacini cominciano a gettarla colle loro costruzioni, perchč mai Volvinio, non potč o