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l'arte Seconda — Alta Italia
pietra del Santo Sepolcro in Gerusalemme; la morto (li Agilulfo; la Corte della regina ed altri fatti consimili (fig. 129).
Sopratutto interessantissimi sono questi dipinti per la storia del costume italiano, essendo le figure abbigliate nei costumi del principio del secolo XV con ogni particolare a quei costumi inerente. Vi sono, specie negli scorci, nelle prospettive, negli sfondi ed, in special modo, nella maniera di rendere i cavalli, delle ingenuità superlative di metodo e di disegno: si sente che le scuole potenti del Mantegna e di Masaccio erano sconosciute a questo Troso di Monza; nondimeno, da quei dipinti spira una semplicità arcaica, riboccante di grazia e di sentimento, che solo si trova nelle più perfette opere dei giotteschi. Di bellissimo effetto il fondo d'oro a rosette ed a rabeschi leggermente rilevati, le filettature e gli ornati, pur d'oro rilevato, che segnano gli abiti dei personaggi, le armi, le bardature dei cavalli, i drappeggi del trono e della mensa reale, le dalmatiche, le stole, le mitre, i nimbi dei sacerdoti, dei vescovi, dei papi, dei santi, sparsi qua e là per quei dipinti, che in molte parti sono benissimo conservati, ed ai quali hanno dato rilievo un accurato l'istauro, la pulitura ed il rinnovamento delle dorature.
Questa cappella della regina Teodolinda va considerata come uno dei monumenti più importanti e caratteristici della pittura lombarda in quel periodo che passò tra l'influenza lasciata in Milano da Giotto e lo sbocciare glorioso, sulla fine del secolo XV, della grande scuola pittorica lombarda, che da Leonardo da Vinci si intitola, e che trovò le sue più gloriose manifestazioni nel Luino, in Gaudenzio Ferrari, in Cesare Magno da Sesto, in Marco d'Oggiono, nel Boltraffio, nel Bramantino, nello Zonale: scuola che però aveva trovato i suoi precursori nel Buttinone, in questo Troso monzese, nel Civerchio e sopratutto negli ardimenti vigorosi, sentiti di Ambrogio Fossano detto il Borgognone.
Nel mezzo, demolito un faragginoso altare barocco, stonante coll'aurea e severa semplicità di questa cappella, venne negli ultimi anni eretto un piccolo altare in marmo di stile longobardo; a destra di questo altare vedesi il grosso e rozzo sarcofago che fu pretesa tomba della regina. Le pareti del braccio sinistro sono frescate dai pittori secentisti, già nominati. Di fronte alla cappella, sotto la nicchia ove è collocata la statua della regina Teodolinda, pure del secolo barocco, vennero poste tre lapidi in marino nero di Varenila, ricordanti in lettere d'oro l'incoronazione, colla Corona ferrea, di Napoleone I a Milano, il 26 maggio 1805; di Ferdinando I d'Austria, nel settembre 1838; e la terza, ricordante la restituzione fatta nel 1866, dopo la cessione del Veneto, della Corona ferrea, che gli Austriaci, nel 1859, s'erano portata via. Sopra ognuna di queste iscrizioni è scolpita, in rilievo dorato e alluminato negli ornati e nelle gemme, la famosa Corona ferrea.
Il Tesoro di Monza. — La basilica di San Giovanni Battista in Monza, oltre che pelle sue bellezze architettoniche, pei suoi monumenti storici ed artistici, va famosa per il tesoro regalatole dalla regina Teodolinda e del quale si fece in ogni tempo sempre un gran discorrere. Questo tesoro è custodito nella sagrestia, e non lo si mostra se non dietro permesso speciale del Capitolo, previo pagamento d'una tassa a benefizio della basilica. Gli oggetti costituenti questo tesoro, racchiusi in bello e robusto armadio della sagrestia, si possono dividere in due categorie : oggetti veramente provenienti dalla regina Teodolinda, e quindi del periodo longobardo, o di quello bizantino a questo precedente; ed oggetti del periodo successivo al longobardo, che vanno dal secolo IX fino al nostro.
Varie volte fu steso l'inventario di questi preziosi cimelii: il più antico di tali inventari, di cui sia rimasta copia, è quello del 1275.
L'inventario ufficiale del 1879 classifica come più antico fra i cimelii conservati nel tesoro della basilica di San Giovanni in Monza la tazza detta di zaffiro. Consta di una scodella in sostanza cristallina, di color bleu, di forma emisferica un poco