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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   /l'JO
   l'arte Seconda — Alta Italia
   ferrea, già raffigurate nel bassorilievo sovrastante alla porta del tempio; la qual cosa, facendo escludere certe lunghe e poco fondate congetture del Frisi, convalida sempre più l'opinione di chi ritiene assai più recente che non fu fin ora affermato, l'uso di incoronare i re d'Italia colla Corona ferrea.
   Presso l'altare sono le figure del diacono e del suddiacono con ampie e lunghe dalmatiche dalle maniche a cappuccio, la stola diaconale scendente dalla spalla sinistra al lato destro, uso da molto tempo perdutosi; il diacono tiene una verga o bastone pastorale, simile a quello dei vescovi. Segue l'arciprete di Monza — come lo dinota il titolo scolpitoli sopra Archiprcsbiter hujus ecclesiae — con mitra, piviale e guanto gemmato, 111 atto di porre la corona sulla testa del re seduto in trono. Ma questa di far coronare i re d'Italia dal loro arciprete, è, diremo cosi, una licenza poetica, che si sono presa i buoni Monzesi; poiché, per l'affermazione del Giulinl e di altri storici, è bene assodato che non vi fu mai esempio di alcun re d'Italia coronato dall'arciprete di Monza, uè prima, riè dopo il tempo al quale può riferirsi il monumento che abbiamo in esame. Il solo Morigia, scrittore antico degli Auitali di Monza, afferma che in virtù dei privilegi accordati alla Chiesa monzese da papi e sovrani, il capo di questa avrebbe potuto, mancando l'arcivescovo di Milano od altro alto prelato a ciò indicato, incoronare il nuovo re d'Italia. Ma è opinione questa del Morigia e de' suoi buoni concittadini del tempo antico, 11011 suffragata da alcun documento o monumento storico, all'iufuori di questa scoltura, nella quale l'artefice evidentemente non approfondi la cosa ed esegui fedelmente il lavoro come gli fu commesso.
   L imperatore è, come abbiamo detto, seduto sul trono, con baldacchino di drappo e teste d'animali — probabilmente leoni — nei quattro punti d'appoggio. È armato di usbergo, col girello militare, ha il cingolo e tiene nelle mani lo scettro gigliato. Alla sinistra dell'imperatore, Fun dopo l'altro vengono i sei elettori, alternativamente uno ecclesiastico ed uno laico, e sono : l'arcivescovo di Colonia, il duca di Sassonia, l'arcivescovo di Treviri, il Langravio, l'arcivescovo di Magonza, il marchese di Brandeburgo. Gli ecclesiastici sono vestiti uniformemente con una lunga clamide, somigliante all'abito dei domenicani; 1 laici hanno una veste corta che giunge appena al ginocchio, la gorgiera ed un manto non dissimile da quello dell''imperatore.
   11 marchese eli Braudeburgo differisce dagli altri per il gran cappuccio che ha sulla testa e l'ispida barba. L'arcivescovo di Colonia ha nelle mani un rotolo di carte ed un libro, certamente il Libellum oratioiiem ad ejns coronationcm locum habentium. Il duca di Sassonia porta nella destra la grande spada dell'impero col fodero — altra volta dipinto in rosso — e col cingolo, già dorato, attorcigliato intorno ad essa; coll'altra mano impugna la spada che gli pende dal fianca significando forse con ciò di esser pronto alla difesa dei diritti dell'impero.
   Il marchese di lìrandeburgo, sesto elettore dell'impero, sta rivolto ad alcune persone, le (piali, nell'intenzione dell'artista e dei committenti, non possono rappresentare se non gli anziani o maggiorenti, od oratori clic dir si voglia della città di Monza, il capo dei quali, davanti a tutti gli altri, si distingue per la lunga veste e per il lacco che intorno al mille cominciava già ad apparire nelle costumanze italiche. Le carte che egli loro porge con gesto amichevole, ponendo la sua mano sul petto del duce di quella deputazione, munite di sigillo, contengono la riafferma dei privilegi, già goduti dalla città e la notificazione de' nuovi che per la fausta ricorrenza 1 imperatore e re avrà certamente elargito. Grande è quindi l'interesse che dal punto di vista storico, archeologico ed artistico ha questo eonservatissinio monumento, soggetto di studi e di non ancor cessate diatribe fra gli eruditi.
   La cappella che è davanti a questa tavola dell'incoronazione, è quella cosidetta del Sacro Chiodo, ove conservasi ed esponesi, in certe solennità, la Corona ferrea — della quale pure più avanti diffusamente toccheremo.