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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547 |
Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli
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l'arte Seconda — Alta Italia
fra il Lambì'® e l'Adda, sulla strada che da Lodi mette a Salerano. Intorno al paese di Lodi Vecchio si aggruppano le frazioni di Santa Maria di Lodi Vecchio, di San Marco, Lavagna, ecc., ecc.
Dell'antico splendore non rimane oggi a Lodi Vecchio se non la grandiosa chiesa abbazia]© di San Lassano (fìgg. 119-120), uno dei primi templi del Cristianesimo nella regione, che nella bella e. severa architettura di stile lombardo antico, conserva ancora un carattere di solenne imponente maestà, in singolare contrasto colle basse e più o meno rurali costruzioni, che formano il maggior nucleo del paese.
La chiesa di San Bissano in Lodi Vecchio ha tipo d'architettura sua propria, nel «piale si vede, la colleganza dell'antico stile lombardo colla forma delle piti antiche basiliche cristiane. Spiccano specialmente in questo vetusto monumento i piloni o colonne a fasci e cordonate, della più antica e più puffi, maniera lombarda. Null'altro, all'infuori dì cotesta insigne basilica, in Lodi Vecchio merita di essere descritto: tanto più che il carattere grandioso e venerando di questo monumento impicciolisce ed impoverisce quanto altro vi sta intorno o vicino.
Fenile assai e ben irrigato è il territorio di Lodi Vecchio, nel quale prosperano i cereali d'ogni qualità, gli alberi da frutta ed i gelsi. Su larghissima base vi è esercitata l'industria del caseificio, mentre le altre industrie non vi sono rappresentate che da una fabbrica d'olio ili lino e di ravizzone, e da 2 opifici per la macinazione dei cereali e la brillatura del riso, con HO cavalli di forza motrice idraulica complessivamente. Vi sono nel Comune istituzioni di beneficenza, tra cui un Asilo infantile, frequentato da 6S fanciulli d'ambo i sessi.
Cenìio storico. — Rimandando il lettore alla prima parte del cenno storico su Lodi per quello che riguarda il susseguirsi e l'intrecciarsi cronologico dei fatti, che indussero i cittadini dell'antica Laude l'ompeja ad abbandonare, nella grande maggioranza, la loro città per edificarne una nuova sulla sponda destra dell'Adda, ci limiteremo qui ad alcune notizie archeologiche riguardanti l'antico Lodi. Gli storici antichi ed i cronisti medioevali sono concordi nell'aiiimettere che Laude l'ompeja fu una delle più antiche ed illustri città della Lombardia fondata in epoca remotissima, e già abbastanza grande nel periodo romano per essere eretta a Municipio. Nel medio evo è provato avesse un giro di mura assai forti e ben tenute, recinte da profonde fosse e sormontate ila imi ri d'un sol blocco di pietra, rinforzati ad intervalli, più o meno regolari, da alte torri.
Aveva sei porte: la Milanese, la Pavese, la Monzasca, la Piacentina e quella dei Santi Naborre e Felice e del Santo Sepolcro. Ognuna ili queste porte, salvo la Monzasca, devono d nome ai borghi che intorno ad esse si raggruppavano. Il borgo di porta Monzasca era detto Correa. Possedeva una cattedrale dedicata alla Vergine, designata nelle antiche, cronache coi nomi ili Ecclesia Major e Caput Episcopatits. Nelle vicinanze era il palazzo Vescovile, cum lobia et cantinata major e et minore et cam braida. Attiguo al Vescovado sorgeva il palazzo del Comune, o della Ragione, davanti al quale era il broliuni prò puhlico arengo.
Altre chiese, di Lodi Vecchio erano: San Lorenzo, collegiata, San Michele, San Giovanili, Ss. Trinità, Ss. Naborre e Felice e quella — tuttora esistente — ili San Lassano nel borgo di porta Piacentina, Santa Marta in Carrea, presso la porta Monzasca, ed alcune altre di minore importanza. Monasteri erano pure presso le chiese ili San Pietro, dì San Marco, di San Giovanni, di San Lorenzo. Non mancavano in Lodi Vecchio— il che è altra prova del buon ordinamento di quel Comune - scuole pubbliche per i poveri e gli ignoranti — ignoruntiue et, paapertatis. — Di Lodi Vecchio sono originarie le più illustri famiglie del luogo, come gli Vboni, gli Alemanno, i Lardoni, i Cassini, i Dal Corno, i Fabj, i Gavazzi, i Muzzaui. i Pocalodi, i Tresseni, i Vistarmi, i Sonnuariva, i Vignati: tutte avevano palazzi nella vecchia città, e tutte ebbero parte attivissima nelle vicende del Comune, tanto in Lodi Vecchio che in Lodi Nuovo.

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