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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I Alili
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   sovente da carestie e pestilenze, delle quali la più terribile fu quella seminata dai Lanzichenecchi e durata in Lodi dal K»2S al KMQ»
   Sul principio del secolo scorso, durante la guerra di successione, Lodi cambiò dì frequente padrone passando dagli Spaglinoli ai Francesi, dai Francesi ai Sardi, dai Sardi agb Spaglinoli ancora e restando tinnlniente, come tutto il ducato, agli Imperiali austriaci. Nell'anno 1710, dopo la battaglia di Piacenza, avvenuta il Li giugno, Lodi dovette in due giorni somministrare agli Spaglinoli 10,000 sacchi tra frumento e meliga ed altrettanti tra segala ed avena, nonché 000 sacchi di farina: ultimo ricordo-salasso d'addio degli Spaglinoli in Lombardia.
   II governo austriaco ili Maria Teresa e di Giuseppe li fu saviamente riparatore, favorendo specialmente lo sviluppo delle risorse economiche ed agricole del paese: e sulla rìne del secolo, quando Bona parte, forzato, colla brillante fazione del 10 inaggio 1790, il ponte di Lodi, entrò ria quella parte nel Milanese vi trovò uno stato dì benessere e di ricchezza a cui non l'avevano certo abituato le altre regioni d'Italia, da lui trionfalmente percorse. Perciò ne profittò imponendo al paese quelle larghe contribuzioni che intiepi riirono alquanto gli entusiasmi sinceri coi quali dalle città lombarde erano state accolte le bandiere francesi, apportatrici degli immortali prìncipii del 1789.
   Durante il periodo napoleonico e del Regno Italico Lodi fu a capo del dipartimento dell'Arida e vivaio della cavalleria italiana.
   Nel 181*, Lodi assiepata di truppe austriache, sotto il comando dell'arciduca Alberto, assecondo il moto rivoluzionario, uiainlanrio il fioro della sua gioventù ad aiutare Milano combattente contro Rarietzky, più tardi co 11 Sorcito sardo sull'Oglio e sul Mincio, indi a Roma con Garibaldi, a Venezia con Pepe. Nel 1859, dopo Milano, diede il maggior numero de' Volontari, tanto all'esercito regolare, quanto ai Cacciatori delle Alpi, guidati da Garibaldi Nel periodo della dominazione austriaca Lodi fu capoluogo della provincia di Lodi e Crema, disfatta nel riordinamento provinciale del nuovo Regno d'Italia, coll'aggregare il circondario di Lodi alla provincia di Milano e quella di Crema alla provincia di Cremona.
   fJUttadim illustri. - Durante il periodo comunale è numerosa la schiera dei cittadini Instir che, guerrieri, capitani del popolo, giureconsulti, oratori, storiografi onorarono I nome lodigiano. Fra gli storiografi citiamo, appunto per l'importanza somma (die hanno le loro cronache del periodo della Lega Lombarda, Ottone ed Acerbo Morena, padre e figlio. 11 pruno, giudice e legato degli imperatori Lotario III, Corrado li e di Federigo Barbarossa, scrisse rie'fatti della sua città e di tutta Lombardia dei quali, nella lunga ed operosa vita, fu testimonio; Acerbo Morena, giudice di Federigo Barba-rossa, continuò la storia paterna, dalla distruzione di Milano alla ritirata dell'imperatore da Roma. Mori della pestilenza scoppiata nell'esercito imperiale a Siena. La cronaca dei Morena, insieme a quelli di Sii Raul e di Galvano Fiamma, sono i capisaldi della storia nel secolo \II, il fortunoso periodo della Lega e delle guerre comunali — Molti cittadini di Lodi andarono podestà nelle città italiane, e Milano attinse da Lodi buon numero dei suoi podestà, tra pi Sacco rie' Sacchi, Cabrino Tresseno, Federico Sommari vii Irnolfo Fissiraga, Oldrario Fontano e quell'Oldrado Prosino da'Tresseno, grande sterminatore degli eretici Pa tari ni, al quale Milano votò il monumento che ancor veriesi sulla porta meridionale della Loggia dei Mercanti. Oldrario l'ontano fu professore loria-tissimo di legge negli studi di Bologna e di Padova, avvocato com istoriale alla Corte papale ili Avignone, ove inori e dove, nella chiesa dei Domenicani, vedesi tuttavia la ata tomba con una bella iscrizione coniineiiiorativa.
   Fra gli ecclesiastici tocco fama grandissima 1 ra Giacomo Arrigoni, lodigiano, maestro (hi Sacro Palazzo, vescovo rii Lodi, oratore al Concilio di Costanza contro Giovanni IIuss e Gerolamo da Praga. Fra gli nomini d'armi sono rammentati l'Antonio Fissiraga, di cui fu già detto, e Roberto Villani, generale della fiotta veneta, poi dei conti di
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