227 J'arte Seconda
— Alta Italia
offriamo il disegno (fig. 58). Sopra un vasto basamento di granito rosso a gradinate, sorge diritta la statua in bronzo dell'illustre statista,' nell'attitudine clic gli era abituale quando alla Camera Subalpina affrontava con vibrati discorsi qualche grave questione, La statua di Cavour fu modellata dal Tabacchi, torinese. Seduta quasi a piedi dal basamento, la statua, pure in bronzo, della Storia — modellata egregiamente dal Tanlardini - incide col classico siilo, su granito, la parola Cavour. Nulla di più eloquente nella sua semplicità ed attitudine di questa statua.
La fusione delle due figure in bronzo venne eseguita dallo slabilimento l'api di Firenze. 11 monumento fu inaugurato nel 1805.
Giardini pulì litici (corso Venezia, bastione di porta Venezia, via l'aleslro e via Manin). — 1 Giardini pubblici occupano alla estremità orientale di Milano, sulla periferia delle mura spaglinole, una superficie di I TI,000 iiiq. Furono creali iu due riprese: la prima, dal 1782 alla line del secolo XVIII, comprendendo l'area dei conventi di San Dionigi e delle Careanine, e l'ortaglia del Collegio Elvetico. Ne diede il progetto d Pierniariiii, coadiuvalo nella esecuzione dal botanico Yilloresi, al quale si deve il merito delle belle e rieSeite piantagioni. Nel 185G, fu approvato il progetto d'ingnindinienlu del Giardino pubblico, comprendendo® lutta l'ortaglia annessa al palazzo Dugnani (trasformato poscia in Museo civico di storia naturale) e ne fu affidata la sistemazione all'architetto Balzarono, che fra l'ai Irò abbellì il giardino d'una cascala e d'un laghetto ombreggiati in riva al quale, non si sa perché, fu posta, prima, la statua di Carlo Porla, e più tardi quella del generale Sinori.
Nella buona stagione il Giardino pubblico òuu bellissimo ritrovo, ed é frequentatissimo dal pubblico piccino dei bambini.
Un altro giardino pubblico, o meglio un vero parco, più rispondente! ai bisogni della cresciuta cittadinanza, sta formandosi, con nun lieve dispendio por parte della città, nell'area che fu poi l'antica piazza d'Armi, fra l'arco del Sempione ed il Castello.
Palazzo del Senato od Archivio di Sialo, ^ìhCollegio Elvetico (via Senato). — Venne eretto durante l'arcivescovado di Federigo Borromeo per collocarvi i giovani Svizzeri, dei cantoni limitrofi alla Lombardia, che volevano abbracciare il sacerdozio per combattere le teorie della Riforma ogni giorno più estendenlisi nei loro paesi. L'edi tizio fu improntato a quella grandiosità e magnificenza che distingue tutte le costruzioni sorte per ordine del cardinal Federigo : primo archileito ne fu il Riecliini, il quale ne ideò la facciata con quel suo fare barocclieggiantc, itti po' tritoe carico. Al Riccllini succeduto poi il Mangonc, questi ideò il bellissimo vestibolo, pel quale si passa nel grandioso cortile a doppio porticato in colonne di gra-
nito — dorico sotto e ionico sopra — che é senza dubbio uno dei migliori monumenti del tempo e del genere : ili effetto imponente, teatrale.
Nel mezzo di questo grande cortile fu collocata, con una provvisorietà che assai probabilmente diverrà slabile, la slatua equestre di Napoleone (II, perii riionumcntoclieniolti Milanesi, memori delle giornate di Magenta e di Solferino, volevano eretto alla memoria dell'eroe di quei giorni, col-pilo allora più clic dalla sventura, dalla fatalità dei propri! errori. La sottoscrizione aperta all'indomani della morie di Napoleone 111 (9 gennaio 1873) raggiunse in breve una somma cospicua, che consenti di bandire il concorso e di allogarne la commissione al vincitore, clic fu il compianto Francesco Barzaghi.
Napoleone vi e raffigurato nel momento in cui entra, dopo Magenta, vittorioso in Milanosalutando il popolo plaudente lino al delirio, ed acclamante lui ed i suoi soldati per liberatori (fig. 59). Due bassorilievi, pure in bronzo, rappresentano l'entrata ili Napoleone III e delle truppe francesi in Milano e la battaglia di Solferino. Si ritiene che questa sia l'opera migliore del Barzaghi, il quale, in altre successive, ebbe più volte, specie nell'attitudine del cavallo, a ripetersi
Nel palazzo del Collegio Elvetico, Giuseppe II, toltine gli studenti clic rimandò a casa loro od in seminario, pose gli uIlici del Governo; la Repubblica Cisalpina, vi collocò il Corpo legislativo : il Regno Rai irò ne fece la sede del Senato : ed ò quivi clic, nella giornata del 20 aprile 1814, cominciò la sommossa lugubremente finita coll'ee-cidio del Prina. La restaurazione austriaca vi ricollocò per alcun tempo gli elvetici; ma il Governo nazionale, vi collocò la sede dell'importantissimo Archivio diplomatico o di Sialo milanese, del quale il primo documento risale all'epoca della dominazione dei Longobardi, ed è un decreto emanato nel 71 Oda re Liutprando, a favore del Monastero di San Pietro ili Ciclo d'oro a Pavia : ricordo del tempo della maggiore umiliazione sofferta dalla fortuna di Milano. Dopo questo, vengono altri ragguardevoli documenti del periodo longobardo e carolingio, tra cui uno di Carlo Magno del 790 a favore del monastero di Sant'Ambrogio : di Bernardo figlio ili Pipino, di Lodovico il l'io, di Lotario e di Lodovico II, e di tulli gli altri Carolingi. Seguono documenti dei regni ili Berengario I, di Guido, Lamberto, Arnolfo di Carinzia, Lodovico II, Rodolfo di Borgogna, Ugo di Provenza, Lotario e Berengario II, ìli Adalberto suo figlio, di Arduino, dei tre Ottoni e degli altri imperatori tedeschi fino al 1100. Questi documenti, preziosissimi per la storia e la cronologia, sono raccolti nella sezione detta Museo diplomatico, il quale contiene 1192 documenti, come diplomi, bolle papali, atli arcivescovili, e de' vescovi, dai quali si possono trarre notizie intorno allo sviluppo della potenza