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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   J'arte Seconda — Alta Italia
   Secondo i computi fatti dal dotto numrnografo, conte Mulazzani sui vecchi registri della Zecca milanese, controllati ed ammessi da quasi tutti i nuunnograli, le monetazioni eseguite dalla Zecca di Milano dal 1330 al 1878 importerebbero una somma di lire 2,080,535,351.45, cosi ripartita:
   Dei Visconti dal 1330 al 1447,
   oro, argento e biglione L. 383,000,000.— Degli Sforza dal 145Óal 1535,
   oro, argento e biglione » 384,000,000.— Dei re di Spagna dal 4550 al 1711,oro,argento, biglione e rame. . . . » 204,710,979.02 Degli imperatori d'Austria dal 1711 al 1807 edal 1815al 1859, oro, argento, biglione
   e rame.....» 517/209,703.08
   Del regno italico dal 1808 al i 814,oro,argento, biglione
   e rame.....» 102,489,109.—
   Per conto di Maria Luigia, duchessa di Parma e Piacenza, dal 1811) al 1837, oro, argento e rame ...)•> 11,509,987.35 Dal Governo provvisorio del 1848 , oro , argento e
   rame.....» 928,390.—
   Del regno d'Italia dal 1801 al 1878 , oro , argento e bronzo ..,'..» 410,058,003.— Per conto della Repubblica di San Marino, bronzo . » 29,000.—
   Totale . . L. 2,080,535,351.45
   Oltre sì pregevole e copiosa quantità di monete, dalla Zecca milanese è uscita una serie di medaglie commemorative ed illustrative, preziosi tesori d'arte e di storia, molte delle quali sono dovute al Pisanello, allo Sperami io, al Pizzi, al Vasalli, al Vismara, e ad alili celebri artisti in questo genere specialissimo dell'arte. Di queste medaglie se ne contano 352 al Museo artistico municipale, disposte in ordine cronologico dal 1412 (Filippo Maria Visconti)al 1857 (Francesco Giuseppe d'Austria). Altra non meno ìieca raccolta di medaglie della Zecca milanese si trova al Gabinetto numismatico di Brera, fondalo nel 1803, in Zecca, sotto gli auspici del disgraziato ministro Prina, e trasportato a Brera nei 1817. Altre se ne trovano nelle collezioni private.
   « Medaglie e monete — concinnile il citato Sacchetti — che dai Longobardi ai giorni nostri costituiscono una vera storia metallica di dodici secoli, nelle, quali sono impresse, a caratteri indelebili, la storia scientifica, politica, economica, ai tistica ed anche inorale non solo della città di Mi lano, ma d'Italia tutta,avendo senipreavuto .Milano una parte importante nella storia della penisola
   ed un'influenza grandissima nel commercio italiano ».
   La Zecca di Milano fu installata nell'edificio attuale ne! 1778, epoca nella quale fu rifornita di un nuovo e completo macchinario, rispondente a tutte l'esigenze della meccanica e dell'arie in quel tempo. Sotto il Regna Italico, e durante l'ultima dominazione austriaca, col crescente progresso della meccanica, venne più volte rifornita dì nuove e perfette macchine. Attualmente, è dotata di una potente forza motrice idràulici ed a vapore e di' un ricchissimo macchinario moderno, del valore. di circa un milione di lire, accresciuto da tutti i perfezionamenti che la meccanica e la chimica hanno finora inventato ed applicato alla fabbricazione monetaria. Sotto questoaspetto,a detta di competenti, la Zecca di Milano, poteva dirsi la meglio fornita d'Europa. Quanto a potenzialità, la Zecca ili .Milano Ila sempre superato le altre esistenti in Italia; la media anima della sua produzione, dal 1801 al 1870, fu ili lire27,700,000.
   Nel gabinetto del direttore si osserva, benissimo conservato, un quadro di Pier Francesco Mazzuc-cbe.lli, detto il Morazzone, rappresentante l'officina dell'antica Zecca milanese, presso San Matteo alla Moneta, cogli operai divisi in vari gruppi, intenti a fondere, a tagliare, a cordonare, a pesare le monete, secondo ì metodi allora usali.
   La chiusura della Zecca milanese, decretata recentemente dal Governo centrale, fu deplorala da quanti hanno competenza in materia, ed ha ferito vivamente l'amor proprio della cittadinanza, all'ezionata alle sue antiche e gloriose tradizioni.
   Villa [Scale (fig. 57) (Giardini pubblici e via Palesilo). — Onesto edificio, destinato ad esser luogo ili delizie, fu eretto per commissione del conte generale Lodovico Rarbiano di Relgioioso. Ne diede i disegni il Polak, allievo ed aitilo del Pierinarini, nello stile classico allora ritornato in grati moda, quale protesta alle ultime degenerazioni del barocco nel rococò. Fu eretta nel 1790; e dei bellissimi bassorilievi e delle statue clic ne ornano la fronte diede i soggetti Giuseppe Patini.
   La fronte verso il giardino offre tre corpi distìnti: il centrale rientrato, e i laterali sporgenti. Il pianterreno, ad arcate l'Ugnate, regge un magnifico ordine ionico entro il quale s'inquadrano le finestre dei due piani eoi riquadri ile' bassorilievi allogati tra un piano e l'altro.
   Gorre sull'edificio, a ino' di attico alla ricca trabeazione, una balaustrata ornata di statue simboliche. Nei due avancorpi, sulla fronte in luogo della balaustrata sorgono due timpani rettilinei, ornati di statue e dihassorilie\i illegoriei. Il coni-plesso di questo edificio è ricco ed imponente.
   Nell'interim messo con grande eleganza e ricchezza, si ammira fra gli altri pregevoli dipinti una medaglia a fresco di Andrea Appiani, rappresentante il Pmmao, colla data del 181-1.