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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   i 200
   l'arie Seconda — Alta Italia
   SaSiiÉ
   Fig. 50. — Milano ; Arco e portici della Galleria Vittorio Emanuele (da fotografia di Brogi).
   Galleria ViUoifl Emanuele (fìgg. 50-51). — É questo il monumento più caratteristici) della Milano moderna — della Milano clic, appena uscita dalle slretle atroci del servaggio straniero, volle iniziare il suo rinnovamento edilizio con una grandiosa opera di carattere allatto moderno e di civile e pratica utilità.
   La erezione della Galleria Vittorio Emanuele l'u l'inaio della creazione di quella piazza del Duomo , secolare desiderio dei Milanesi, intorno al quale avevano, con scritti, studi, disegni, progetti, poleinicato nel nostro secolo due generazioni di studiosi cittadini. Nell'area dell'attuale piazza del Duomo era il nucleo della primitiva Mittland, degli insubri, dei Galli Cisalpini, e della Mcdiolunum dei Latini Al tempio gallico della Vittoria subentrò quello grcco-roniano di Minerva; e dopo Costantino, al tempio pagano subentrò la basilica cristiana di Spilla Tecla, clic fu detta anche metropolitana estiva, mentre la vicina basilica di Santa Maria Maggiore era detta
   jeiuale, per l'alterna sede, che a seconda della stagione, si tenevano il vescovo col clero. Intorno alle due metropolitane si addensarono nel medio evo case e costruzioni svariate, dando al tutto granile irregolarità d'aspetto ed angustia di transito. Azzoue Visconti, nel 13JJ3, fu il primo a ilare regolarità alla piazza, abbattendo molle case e guadagnando spazio; dopo di lui, Pietro Figini col suo famoso Coperto o porticato, durato fino ai nostri giorni, accrebbe la regolarità della piazza ; ma quando si trattò di erigere il nuovo Duomo, vi fu lutto un altro sconquasso e la piazza restò ristretta ed irregolarissima. Don Ferrante Gonzaga, nel 1518, per rimediare allo sconcio e dare maggiore area davanti al Duomo, fece atterrare la vetusta e malandata basilica di Santa Tecla, dando alla piazza quell'aspetto che conservò lino allo scorcio del secolo passato, nel qual periodo ì lavori del Pieruiariui per il palazzo reale vi portarono nuovi mutamenti. Durante il periodo napoleonico si parlò più volte
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