Milano
197
fabbrica e magnificenza agli appartamenti interni. Il cornicione e gli ornati clic fregiano la facciata tanto dalla parte di San Fedele che da via Marino attcstano della versatilità d'ingegno dell'Alessi. Del suo gusto squisito, che Io colloca fra i piti eletti artisti del Cinquecento, fanno tc-stimoniaiiza la corte d'onore del palazzo stesso e la grand aula al pianterreno, ove ora si tengono i Consigli del Comune. La ricchezza e. l'eleganza di questa corte, iu molle partì deteriorata dalla incuria e dai guasti dei tempi pascati, non hanno a temere confronti. Consta di tre arcate ad ampia
Fig. t7. — Milano: Porta del salone del Palazzo Marino.
luce sorrette da colonne binate per ogni lato ; dai peducci delle arcale, ornate di riquadri a rilievi, sporgono delle grandi erme leonine, che simulano di sopportare la loggia superiore a tre arcale, riccamente ornata di ernie muliebri, di balaustre, di riquadri, di maschere, di festoni, e di graziosi meandri nelle cornici c nello zoccolo. L'insieme è di una grazia, di un'eleganza unica.
La gran sala terrena, la quale e fama il Marino facesse costrurre per ricevervi la sposa, Ara Cornare, è ritenuta fra i capolavori dell'Alessi : ed ('¦certo una fra le più belle, armoniche ed eleganti aule che si conoscano, sebbene il restauro compiutovi nel 1872, con poca fusione cullo stile primitivo, vi abbia introdotta una nota discordante. Le pitture, belle, efficaci di questo salone sono del Semino, e sono delle migliori cose sue. Il tempo ed i restauri hanno però tolte le dorature, dalle quali queste pitture erano contornate
e clic dovevano mirabilmente fonderle nell'insieme del salone.
Nella loggia superiore si rinvennero traccie ili pitture rall'aellesche, die certo contribuivano a dar lustro alla splendida dimora del ricco, e, dicesi anche, dissoluto genovese. F criticata, dai tecnici, la mala distribuzione interna di molti locali, c di certe muraglie formanti un contro-senso colle stupende facciate ecol cortile d'onore, e ili ciò se ne volle l'are addebito all'Alcssi
Ma è inammissibile che la mente ili questo grande artista, la quale, oltre di questo, concepì lami altri e si perfetti organismi architettonici, mancasse proprio in questo, clic fu l'opera sua t allitale, in alcune sue particolarità, di secondaria importanza. Si spiega piuttosto il fatto, clic il palazzo essendo sorto ove prima erano certe case dei Castel Novale ed un'ortaglia delle monache di Santa Margherita, per una improvvisa tirchieria dei Marino —• caso non infrequente nei nuovi arricchiti — l'Alessi abbia dovuto utilizzare, imi 1*1 ed ambienti di quelle case prima esistenti, perchè, come disse uno scrittore d'arte: « non è presumibile che un valente architetti) quale era appunto I Alessi disponesse obliquamente dei muri, che poteva e doveva tener normali a quelli del perimetro, allineile s'innestassero in questi ni isconcio modo, né clic ingrossasse senza ragione altri, mentre seppe calcolare esattamente le spìnte e li resistenze di quelli clic pur dovette l'are dalle fondamenta ».
Il rivestimento esterno del palazzo Marino è in pietra cosi detta di Bi'iiiibate, un'arenaria assai compatta, alla quale il tempo ha dato nelle parli antiche una patina scura di bellissimo effetto. Lo zoccolo e le altre parti inferiori del grandioso edificio sono in puddinga di Trczzo.
Wotiinnrnlo a Leonardo da \ ilici (fig. 18).— Prospettante la nuova facciata del palazzo Marino, eretta, come s'è detto, sii disegni dell'architetto ncltrami perfettamente intonati i quelli originali dell'Alesai, è la piazza della Scala, nella quale, in mezzo ad mi elegante giardinetto, sorge il monumento clic Milano volle eretto al grande rinnovatore delle arti e delle scienze. L'idea ili questo monumento risale ali ultimo anno di dominazione austriaca.
Quando 1 imperatore Francesco Cìiuseppc venne nel 1858 iu Milano, decretò che a spese dello Stato si compissero tre opere d'arte: cioè, il risiamo della Basilica Ambrosiana, un gran quadro storico, ed un monumento scultorio. Per quest'ultima opera il governo austriaco aveva stabilita la Somma di 20,000 fiorini.
Il Governo nazionale, succeduto all'austriaco, ne continuò a questo riguardo l'idea, e venne bandito il concorso per un monumento a Leonardo ila Vinci.
La scelta cadde sul bozzetto dello scultore Pietro Magni, bozzetto grandioso, importante una