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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   '183 l'arte Seconda — Alta Italia
   venuta di Margherita d'Austria, sposa a Filippo III nel 1508: ne fu architetto il Basso, ricordante nella parte superiore dell'edilìzio la maniera dell'allor celebre architetto veronese Sanmiclieli. Altro triste monumenta dell'epoca spagnuola è pure la lugubre Rotonda, sorgente nei pressi di porta Romana, lungo il bastione che da questo va a porta Vigentina. Fu eretta nel 1G98 allo scopo di seppellirvi i cadaveri provenienti dall'Ospedale Maggiore, non essendo ancor stabilito l'uso dei cimiteri extramurani, e le persone più o meno facoltose seppellendosi in depositi privati, nelle chiese od intorno a queste. Sotto questo grande porticato, quasi circolare, già aperto internamente, come sotto la cappella centrale, sono vasti sotterranei, nei quali per uu secolo circa vennero gettati i cadaveri dei morti all'ospitale, o di chi 111 altra guisa morto, senza possibilità di provvedere alla propria sepoltura. In quei sotterranei, che nella patte coi rispondente al porticato sono in numero di ottanta, i cadaveri venivano rinchiusi, e tolti, si può dire, ad ogni azione dell'aria, vi subivano un lentissimo processo di decomposizione. Per misure .igieniche, con grandissime precauzioni ed ingenti spese furono vuotati due di quei sotterranei (febbraio 1888) e se ne asportarono oltre 1000 quintali di avanzi cadaverici. Basta questa cifra per dare l'idea dell'immenso carnaio che fermenta ancora negli altri settantotto sotterranei della Rotonda — senza contare quelli più antichi della cappella centrale — che imperiose leggi d'igiene pubblica esigono di sgombrare. Nella Rotonda, m mancanza di meglio, venne stabilita la succursale dell'Ospedale Maggiore per le malattie di grave contagio abbisogrlevoli di assoluta segregazione. A questo uso doloroso è ancora oggidì adibito il lugubre edifizio.
   Fu senza rimpianto tii sorta che i Milanesi, dopo la guerra per la successione di Spagna, nella quale erano stati dibattuti tra Austriaci e Francesi, si sentirono dal trattato di Utrecht, sottratti dalla soggezione spagnuola per esser messi sotto quella di Casa d'Austria. Questo passaggio, compiutosi di fatto nel 1700, riconosciuto nel 1713 dal trattato suddetto, riconfermato nel 1733 e finalmente consolidato nel 1748 col trattato di Aquisgrana, diede poco per volta a Milano ed alla Lombardia un'amministrazione intelligente e buona, come se ne era perduto ogni uso nella dominazione precedente. Il governo dell'imperatore Carlo VI e più ancora quelli di Maria Teresa e di Giuseppe II, insieme ad un lungo periodo di pace, segnarono per Milano un vero ed utile rinnovamento nell'amministrazione, negli studi, nella economia del paese, nell'industria, nella agricoltura, nei commerci. Da questo Governo le naturali iniziative ed attività dei Milanesi ebbero efficace impulso; la città e le regioni circostanti si videro ben tosto avviate ad una nuova fase ascendente di progresso e di ricchezza, sì che mezzo secolo dopo Bonaparte trova naturale porre in Milano la capitale della Repubblica italiana prima e del Regno italico poscia.
   Nello scorcio del secolo XVIII si inizia il rinnovamento edilizio di Milano: opera alla quale non è bastato un secolo. Monumento massimo di questo periodo fortunato — il cui ricordo nel 1814 fece tollerare la nuova dominazioni austriaca — è il teatro alla Scala, opera del Piermarini, a cui del medesimo periodo fanno corona, il palazzo Reale (rifatto), il teatro alla Canobbiaua, il palazzo Belgioioso, ed altre cose minori. Nell'architettura sacra è di questo periodo la guglia del Duomo.
   Colla caduta della prima dominazione austriaca (179G) e col finire del secolo XVIII comincia, nella storia politica, civile, artistica, monumentale di Milano, un nuovo periodo, che diremo il periodo moderno, al quale dedichiamo i sintetici cenni del seguente capitolo.
   MILANO MOlXERNA
   Nel secolo preciso di storia, che il periodo moderno di Milano comprende, vanno distinte tre fasi speciali: la fase della Rivoluzione francese e del Regno italico; la fase tristissima dell'ultima dominazione austriaca; la fase del Risorgimento nazionale, la fase