Milano
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ritratto del duca c di Beatrice d'Este sua moglie, donna di virtù superiori, premortagli, e della quale vedesi il magnifico mausoleo alla Certosa di Pavia. Infine sotto Lodovico il Moro Milano aveva popolazione superiore a Parigi oda Londra, nonché a tutte le altre città dell'Alta Italia.
Perduta l'indipendenza cominciò il declino: Francesi ed Imperiali e Svizzeri si disputano il pingue ducato, e di quando in quando, per comodità della politica propria innalzano al trono ducale una parvenza di principi nazionali, nei due figli del Moro:
Fig. -12. — Milano : Interno del Lazzaretto.
Massimiliano Sforza prima (15Ì2) e poscia Francesco II Sforza, che fu l'ultimo di sua famiglia ed anche l'ultimo vero duca di Milano, per quanto sotto gli ordini dell'imperatore ed alla tutela polìtica del Morone, abile, ma sfortunato. Frattanto gli imperiali austro-ispani per Carlo V, ed 1 Francesi pel loro re, Francesco I, continuarono a disputarsi nei piani lombardi la supremazia sul ducato, finché il disastro di Pavia (1521) non fece traboccare La bilancia a totale favore dell'imperatore, che, soffocati in Milano col mezzo del De Leyva, ed altrove col mezzo del Pescara, gli ultimi conati italici d'indipendenza, si apprestava — dopo l'incoronazione solenne di Bologna — a compierne coll'Orange il sacrifizio estremo nella Repubblica fiorentina, assodando così l'egemonia austro-ispaua dapprima, e poi spagnuola con Filippo II suo figlio, sulle cose italiane.
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Ed eccoci all'ultimo doloroso periodo della storia milanese: il periodo delle dominazioni straniere, seguite da una serie infinita di dolori per il popolo, ricordate ancora nella nova e risorgente città dell'oggi da numerosi monumenti.
La famosa Bolla d'Oro del 1510, emanata da Carlo V, stabilì l'ordine di successione del ducato di Milano nei discendenti di Filippo IL I)a quel momento Milano restò infeudati alla Spagna. E questo della dominazione spagnuola fu il periodo più triste e basso della storia milanese. Periodo di spogliazione economica, di ignobile sfruttamento della conquista, di corruzione enorme di governatori e viceré, e vicari di provvisione, e di indicibile oppressione politica e morale. Delle istituzioni cittadine, nazionali era rimasta unica parvenza il Senato ; ma con attribuzioni così limitate, così vacue.
2-2 — I.» l'alida, voi. II.