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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   '166
   l'arte Seconda — Alta Italia
   avuta una figlia data 111 moglie, al condottiero Francesco Sforza) lo Stato si trovava in condizioni disperate. Perdute quasi tutte le città, i Veneziani alle porte, gli Svizzeri si erano resi padroni della valle del Ticino e minacciavano anche il piano. Del manto e della corona regale agognata da Gian Galeazzo non restavano che brandelli e frantumi.
   Il periodo della dominazione viscontea, che politicamente fu periodo di tirannide occhiuta e feroce, andò contraddistinto per una singolare prosperità economica, una vera ricchezza nello Stato, ed 111 Milano particolarmente. Ciò parrà contraddizione, perchè mal si acconciano tirannide e prosperità; ma bisogna pensare che Milano, nel secolo XIV, non per merito dei suoi signori, ma per impulso proprio, raccoglieva i frutti dei germi attivissimi fecondati nel secolo precedente, il secolo delle libere espansioni delle libertà comunali. La sua agricoltura, per le grandi e le piccole opere irrigue eseguite nel contado, era fiorente: fioreiitissime le industrie della lana, per cui si mandavano annualmente nella sola Venezia 4,000 pezze di stoffe per 1111 valore di 210,000 ducati, e quella delle armi, che portanti la marca della lupa, erano ricercate dovunque, fin dai Saraceni. Attivissima la zecca, antica gloria milanese, che coniava la moneta allora maggiormente diffusa in tutta Europa, il ducuto dalla biscia; Milanesi e Lombardi, sparsi dovunque, 111 Francia, in Svizzera, a Londra e perfino a Mosca, esercitavano l'industria del banchiere, guadagnando largamente nel cambio della moneta. E a Parigi, a Londra, a Mosca n'è rimasta la tradizione nel nome delle strade ov'erano quei banchi, dette ancora strade dei Lombardi. A Milano si crearono nuovi metodi, nuove agevolezze perii commercio: e la prima cambiale italiana conosciuta fu stillata a Milano pagabile sopra Lucca a cinque mesi, ed un'altra se ne conosce eli Bartolomeo de' Boi-romei di Milano sopra Alessandro Borromeo e Domenico De Andrea, datata dal 0 maggio 1395.
   1 monumenti del periodo visconteo in Milano — all'infuori del Duomo e della torre di San Gottardo elegantemente sovrastante al Palazzo Reale — bisogna cercarli iu San-t'Eustorgio ed al Museo Archeologico. In Sant'Eustorgio si trovano le arche sepolcrali di vari membri della famiglia Visconti, fra le quali è rimarchevole per gli eccellenti accenni all'arte del rinascimento quella di Stefano Visconti, nella cappella di San Tommaso d'Aquino, eretta a spese di Matteo Magno Visconti nel 1207, e quelle d'Uberto III Visconti e di Gaspare Visconti, tutte di scuola cainpionese.
   Al Museo Archeologico oltre lapidi e sculture del periodo visconteo, si conserva il magnifico mausoleo che Gian Galeazzo fece erigere allo zio Bernabò (fig. 41), dopo avergli usurpato il dominio e fattolo morire di rabbia nel castello di 'Prezzo : è certamente una delle opere più rimarchevoli del tempo, dovuta ai maestri caiupionesi. Insieme a questo è pure la tomba di Regina della Scala moglie a Bernabò. Nel gabinetto numismatico, annesso alla Biblioteca di Brera, è completa ed interessantissima la collezione delle
   monete battute dalla zecca di Milano durante la dominazione dei Visconti.
   * *
   La morte di Filippo Maria Visconti senza eredi, non diremo legittimi, ma diretti, fa credere ai Milanesi il ritorno della perduta libertà; proclamano la Repubblica Ambrosiana, rievocando i diritti sanciti dalla pace di Costanza e gli statuti del libero Comune. Ma le condizioni generali d'Italia e quelle particolari della Lombardia non erano più consentanee a tale novità. Subito l'imperatore, dalla Germania accampò diritti su Milano come feudo imperiale: e Francesco Sforza, che da lungo guatava l'occasione, accampando diritti alla successione per essere marito a Bianca Maria, figlia naturale dell'ultimo Visconti, colla forza soffoca, dopo tre anni ili dibattiti e di piccola guerra, la troppo debole Repubblica Ambrosiana e costituisce nel ducato di Milano una nuova dinastia, la propria, «ducendo all'obbedienza oltre Milano altre quindici città lombarde. A parte il torto dell'usurpazione, che allora consideravasi come 1111 diritto del pia