Milano
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(lolla maggiore o minore concorrenza, trafficavano in messe, rosari, battesimi e funerali - con quanto decoro per la religione sentita veramente, ognuno lo pensi.
Contemporaneamente allo sviluppo delle varie industrie e dei traffichi nel periodo delle libertà comunali, prese novissimo incremento anche l'agricoltura. 11 territorio che circondava Milano, perla natura stessa dei terreni, or troppo aridi e sassosi (brughiere), or eccessivamente acquitrinosi, stagni e paludi, devastato per giunta dai frequenti casi di guerra e dalle scorribande barbariche, abbandonato o quasi dagli agricoltori, 11011 rendeva tanto in cereali ed altri prodotti che bastasse all'alimentazione cittadina. Onde frequenti le crisi annonarie, le carestie. Nel 1125 è notato che la repubblica di Milano spese per 60U0 lire di terzoli (vale a dire circa 90,000 franchi dei nostri, somma allora enorme) per l'acquisto di cereali. Primi e benemeriti coltivatori dell'agro milanese furono i frati Cistercensi, clic si stabilivano per regola in luoghi malsani e deserti, cui alternando colle preghiere i lavori campestri, li bonificavano e rendevano produttivi, eccitando col loro esempio i liberi e laici terrazzani a lavorare e migliorare i loro campi. Così fecero i Cistercensi, sotto la regola di San Bernardo da Clairvaux, in una vasta plaga della bassura fuori di porta Romana, ove tolsero alle acque stagnanti circa G000 pertiche di terreno pressoché infruttuoso, creando belle ed ubertose campagne intorno alla loro abbazia, la cui chiesa, superbo monumento nel quale le formule lombarde si accoppiarono alle gotiche, raccolse le tombe dei Torriani, ed ò ancor oggi meta di pellegrinaggi artistici e storici. — Così fecero i Certosini intorno alla Certosa di Garignano, e così altri frati altrove.
Ma i monumenti di maggior gloria per i Milanesi sotto questo rapporto furono i canali scavati o migliorati nel medesimo periodo, e fra questi primeggia il Naviglio grande, o Ticinello: la più importante opera d'idraulica compiuta nel medio evo. 1 lavori per la derivazione delle acque dal Ticino, a scopo irriguo e navigabile ad un tempo, datano dal 1177, dodici anni solamente dalla distruzione di Milano per opera di Barbarossa. un anno appena dalla vittoria di Legnano. Eppoi si neghi la potente vitalità infusa dalla libertà nell'animo dei cittadini degli antichi Comuni italici! Nel 1235 mia sua diramazione arrivava da Castelletto d'Abbiategrasso fino aGaggiano. Nel 1257 il podestà Beno de' Gozzadini, bolognese, deliberò di condurre le acque del Ticinello fin sotto alle mura di Milano; ma per sopperire alle spese fissò un balzello sui beni fondi. 1 colpiti si ammutinarono, assalirono il podestà, lo uccisero e ne trascinarono il cadavere per la città, precipitandolo poscia nel canale da lui fatto scavare con utilità immensa per tutto il Comune. La rivendicazione di questa vittima del cieco furore delle masse, eccitato da interessate passioni di pochi, non fu tarda: ed oggi ancora Milano ricorda il nome dello sfortunato podestà fra quelli dei suoi cittadini più illustri e benemeriti. Vd onta di quel tumulto che costò la vita al Gozzadini, il canale venne condotto a termine e perfezionato, sì che nello scorcio del secolo XIII i barconi carichi di materiale, di legname, di carbone, di foraggi, discendenti dal lago Maggiore e dal Ticino arrivavano fino al laghetto di Sant'Eustorgio, presso porta Ticinese. E l'abbiamo già detto, fu quella la via per la quale scesero in Milano i nove decimi del materiale occorso alla fabbrica del Duomo: che, dal laghetto di Sant'Eustorgio, per l'impedito deflusso della Vettabbia, lungo il borgo di Santa Croce, venivano coi loro barconi immessi nel fosso circondante le mura e di la condotti al laghetto presso Santo Stefano, dove i massi sbarcati,, a forza d'argani e «H buoi e di leve, erano trascinati fino ai cantieri della grande fabbrica.
Prima del Naviglio grande i Mi,ariosi avevano già, a scopo irriguo più che navigabile, sistemato il corso della Vettabbia e di altre acque che impaludavano nei dintorni della città: ed in unione coi Lodigiani derivarono dallAdda, presso Cassano, il canale della Muzza. che della sterile regione detta Geradadda, e di tutto l'agro lodigiano, già arido e sassoso, fece una delle più ubertoso regioni del mondo: nella quale fu possibile