.Milano
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Fig. 39. — Milano : Loggia marmorea «logli Osj {ila fotografìa di lìnoiu).
Jouli speroni e finimenti per cavalieri — industrie queste, che salirono 111 grande eccellenza e tennero per due secoli il prima® in Italia e fuori — e le vie dei Peu-naccliiari, dei Borsitiari (queste ora scomparse), dei Pattali ove stavano i robivecchi, dei Mercanti d'oro od Orefici (ancor oggi esistenti), dei Cappellai-i, e tante altre della vecchia Milano che ora han cambiato nome. A queste corporazioni speciali di artefici è pure da aggiungersi la corporazione religioso-mercantile degli Umiliati, che fondata da alcuni Milanesi e Comaschi, tenuti prigioni ili Germania da Arrigo II di Baniberga, perchè avevano parteggiato per Arduino d'Ivrea, poco per volta si diffuse in Milano ed in Lombardia, alternando alle pratiche religiose l'esercizio della mercatura e della lavorazione della lana e prendendo in questa industria un posto considerevole nell'Europa d'allora. E ad uno di questi Umiliati, a frate Daniele, si deve la introduzione iu Lombardia dell'industria .serica, avendo egli, nel 1181-, trasportato da Palermo, ove prosperava in mano degli Arabi, singolarmente protetti alla Corte di Guglielmo il Buono, semi e metodi, per il che si ebbero in poco tempo nel contado di Milano ed in quello di Como più di quarantamila artieri addetti alla nobile industria.
Colla crescente ricchezza la città si abbelliva e già intorno al principio del sec.XIIl il Connine aveva una grandiosa sede iu Broletto, vasto edilizio quadrato con cinque