Milano
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grand'arte mitica, è pur sempre di gran lunga superiore alle creazioni scultorie dei secoli IX e X ai quali la si vorrebbe assegnare, e con cui si possono avere facilmente cento termini di confronto.
Demolita la chiesa di San Giorgio al Pozzo Bianco, sullo scorcio del secolo passato, quell'antica statua fu murata nella facciata della casa n. 23, prospiciente l'allor Corsia dei Servi, sorta insieme ad altre nella località stessa della distrutta chiesa.
Da quel momento V Uomo di pietra — che per avere inciso sullo zoccolo quadrato, il detto ciceroniano: Carere (febei munì vitio qui alium (licere paratus est, fu anche chiamata la statua del Sua Carf.ra, cambiando in nome proprio la prima parola della sentenza — andò acquistando man mano una celebrità curiosa analoga a quella di Pasquino tu Roma. Erano sopraggiunti tempi di convulsioni e di oppressioni politiche. Soffocata ogni libera manifestazione della parola! Non potendo parlare gli uomini di carne ed ossa, parlò sovente 1* Uomo di pietra ; portavoce del risentimento compresso, della critica mordace, del buon senso vilipeso, del popolo milanese. Da quando a quando — specie sotto l'ultima dominazione austriaca — apparivano, appiccicati ai piedi dell' U'
Mutati i tempi e venuta maggior libertà di parola e di stampa, P Uomo di pietra poco per volta ammutolì, ed ora da molto non parla, Il giornale lo ha completamente e largamente supplentato; e col suo nome e per lui parla settimanalmente un onesto e buon giornale popolare, clie talvolta con pungenti censure ai frolli costumi del giorno, fa ricordare le acute critiche e gli scatti vivaci dell'antica statua — che immobile e silenziosa assiste al diuturno sfilare per il Corso, davanti alle ricche bacheche dei negozi moderni: della folla incessante, sempre varia e rinnovantesi, che aHinfuori di qualche touriste col Baedeker alla mano, non lo degna più di un solo sguardo.
Altri due monumenti del periodo romano — sebbene assai decaduti dalla lor gloria primitiva — in Milano, sono come abbiara detto, la torre del palazzo di Massimiano Erculeo a tergo del Monastero Maggiore, ed il voltone di San Giovanni sul Muro, nel luogo ove fu l'antica porta Giovia, del secondo cerchio delle mura moderne: la cerchia che fu detta del Seveso.
Ci affrettiamo a dire che quanto rimane dell'antica porta Giovia, nel voltone (li San Giovanni sul Muro, non ha alcun pregio artistico e storico. Soltanto l'archeologo può, con pazienti ricerche, svestendo i muri laterali trovare e mettere al nudo i grandi caratteristici mattoni romani; e ricercare, fra quelle case miserrime e sudicie, costruzioni dei secoli successivi, addossate all'antica muraglia., gli spigoli e le traccie delle torri che di consueto sovrastavano o fiancheggiavano le porte delle città romane e medioevali.
Monumento di ben maggiore importanza è la torre quadrata detta del palazzo di Massimiano, che ancora sì vede a tergo della chiesa del Monastero Maggiore. Essa è forse di quanto di veramente ci rimane dell'antico e celebrato palazzo imperiale, se pure non le si vuol dare a compagna anche la torre rotonda che le ò vicina, nello stesso chiostro, ma che la tradizione vuole eretta dall'arcivescovo Ansperto quando si diede a rialzare — e da questa parte anche ad ampliare — le mura, se non abbattute del tutto, certo smantellate ed aperte in molti punti e dall'eccidio di Uraja e da disgraziate vicende posteriori.
Il sistema di costruzione romano appare evidente in questa torre, specie nella parte inferiore e nel grnnd'arco a pieno centro, che prolungato itila bizantina, nou lascia dubbio sull'epoca di quel restauro. Il ballatoio superiore, col quale ora la torre —
19 — I-» Pai ria, voi. II,