Milano
vengono ricoverati e curati mediante rimborso delle spese e nei limiti della capacità prestabilita negli appositi comparti.
Opere pie annesse. — All'Ospedale Maggiore di Milano sono annesse le seguenti pie istituzioni : Opera pia Macchio. Più che un'Opera pia, propriamente detta, sotto questa denominazione si intende la gestione del patrimonio lasciato al-1 ospedale dal notaio Macchio coll'obbligo di tenerne amministrazione separata dal patrimonio generale. Le rendite vanno devolute ai miglioramenti dell'edilizio e nelle spese generali dell' Istituto per la cura degli infermi.
Opera pia di Santa Co rona. Istituita tra il 1496 ed il 1499, da una confraternita ili gentiluomini milanesi allo scopo di sovvenire a domicilio i poveri infermi, conducendo loro il medico, e fornendo loro medicine ed alimenti consentanei al loio stato. Lodovico il Moro riconobbe la confraternita c le accordò privilegi. Pii benefattori le l'orinarono poco per voltaun cospicuo patrimonio, pel quale l'Opera potè estendere più largamente il suo beneficio ; fu aumentato il numero dei medici ed alcuni ebbero incarico di trattenersi a casa lino ad una data ora onde aspettare i poveri die andavano a farsi visitare. Sul finire del secolo XVII attendevano alla cura dei poveri inferrili undici medici, due chirurghi maggiori, nove barbieri ed nn chirurgo norcino — eosidetto dal paese di Norcia ove tali chirurghi abbondavano specialisti nella cura delle ernie, mal di pietra e cadute d'intestini — obbligati a curare a domicilio i poveri sofferenti di qualsivoglia malattia, all'infuori delle veneree e piaghe incurabili. Oltre ventidue sono i medici che prestano oggi servizio di visite ai poveri inferrili, dipendenti dall'Istituto di Santa Corona ; inoltre presso la sede dell'Istituto stesso all'Ospedale Maggiore, havvi uu servizio d'ambulanza medico-chirurgica, tenuto da *ette medici, in locali convenientemente arredati. Solivi inoltre le ambulanze di specialità, dirette da un medico specialista coll'aiuto di un medico assistente e relativi infermieri e infermiere a seconda che trattisi di riparti maschili e femminili. Le ambulanze di Santa Corona comprendono i casi di medicina, di chirurgia, di oftalmojatria, di silìliatria, di dentistica e di podojatrica. Anche un certo numero di levatrici presta servizio per conto di Santa Corona.
L'Istitulo fornisce pure, per mezzo della farmacia dell Ospedale, gratuitamente i medicinali a quegli ammalati che a giudizio del medico curante sono ritenuti più bisognosi. Dapprima 1 Istituto di Santa Corona esercitava la sua benefica influenza sui soli ammalati del circondario interno di Milano: dal 1878 in poi, l'Opera benefica, fu, con non lieve dispendio, estesa anche al circondario esterno. A dare un'idea della utilità pratica di questa istituzione bastano poche
Fig. 38. — Milano : Cortile dell'Ospedale Mangime.
cifre. Nel quinquennio 1884-88 furono curati a domicilio, per conto di Santa Corona, ri. 128,372 ammalati; di questi 109,340 guarirono, 14,908 furono trasportati all'ospedale, 3753 morirono e 305 rimasero in cura. La media della mortalità nei curati da Santa Corona è di 2.93 /„. La media giornaliera delle visite 217.30.11 numero totale delle visite nel quinquennio è di 390,574. Nello stesso, periodo di tempo si ebbero nelle varie ambulanzedi Santa Corona 430,884 visite ; con una inedia giornaliera di visite 230.10.
Opera pia Del Sesto ed Opera più Secco Calti* neno, amministrazioni di lascili speciali a benefizio dell'Ospedale.
Ospedale Ciceri o delle Fate Bene Sorelle. Imi promosso nel 1823 dalla signora Giovanna Lo-mer.i ed aiutato poscia dalla contessa Laura Visconti Ciceri, che alla nascente istituzione consacrò gran parte delle sue sostanze. Dalla primitiva sede in Borgo Ortolani, passò, nel 1840, nel nuovo e bellissimo edificio eretto espressamente con di segno dell'ingegnere Aluisetti, vicino a porta Nuova, presso il bastione. Scopo dell'Istituto è di accogliere in cura gratuita, nei limiti dei suoi
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