Milano
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Ciascun ricoverato lui persi l'uso di duo camere; delle sale comuni, ili comodi passeggi nel locale e. nell'ortaglia attigua: sufficienti e suo cibo e cure premurose nelle malattie. Il patrimonio di quest'opera era nel 1878 di lire 409,001.04, con lire S,57§.40 di oneri e spese e un reddito di lire 2:1,520.12. Ora si ha ragione di credere che patrimonio e redditi siano naturalmente accresciuti per donazioni e lasciti successivi,
l'io \lhert,o Trivulzio. — E questo uno dei più ricchi c caratteristici stabilimenti della pubblica beneficenza in Milano. Sebbene il titolo attuale non dati che dal secolo scorso, questo istituto ha radici lontane e profonde nella carità ambrosiana La beneficenza verso i vecchi poveri è fra le più iiiticlie consuetudini milanesi. Sin dall'879, l'arcivescovo Ansperto, legava, morendo, parte dei suoi averi a vantaggio li un ospedale nel quale dovevano essere mantenuti 20 vecchi, tra uomini e donne. Nel 127IJ, esisteva e funzionava regolarmente in Milano un ospedale per i vecchi. Negli archivi si hanno i documenti del 1;J4IÌ, Li72, L'i75, coi quali dei benefattori lasciarono dl'ospizio od ospedale pei vecchi cerio numero li moggia di frumento e di eeci all'anno. Nel 1377 Francesco Trivulzio disponeva allo stesso scopo nn legalo di 1000 fiorini d'oro. Coneoreccio Spedinolo, nel i;i8u, legava cinquanta imperiali, f cosi \ .a via, in un crescendo di lasciti e benefizi per tutto il secolo XIV e XV. Nel 1101, il cardinale arcivescovo Pietro Filargo, clic fu poi papa Messa udrò V, disciplinò le rendite e l'amministrazione dell'Ospizio dei vecchi, detto allora di Cristo: e gli ordinamenti da lui introdotti durarono per molto.
Prima sede dell'Istituto sembra fosse prèsso la r isa detta degli Ostiari del Duomo, nell'attuale vìcolo delle Ore; S. Carlo liorromeo, soppressa la Congregazione degli Umiliati, destinava ad ospizio dei vecchi, uno dei granili conventi posseduti da quella corporazione, presso porta Ver-eellina. Altre riforme ed ampliamenti subì IOspizio dei vecchi nel eorso degli ultimi due secoli, conlinnaiido in pari tempo le elargizioni e donazioni dei benefattori.
Nel 1761, il principe D. Antonio Tolomeo Trivulzio destinava tutte ir. sue sostanze mobili ed immobili alla erezione ili un nuovo ospizio in favore dei poveri vecchi, coU'obbligu però, che gli fosse dalo il titolo di Pio Albergo Trivulzio. Nel 1701, appiattale le difficoltà ili legge e di successione, si aprirono le porle dell'antico palazzo Trivulzio in via della Signora a 100 poveri vecchi, tra uomini e donne. Numerosi e cospicui lasciti si può dire d'anno in anno, aumentano il patrimonio dell'Istituto, migliorando eziandio le condizioni morali e materiali dei vecchi ricoverati.
Lo stabilimento è retto da uno statuto organico approvato con decreto reale, del 20 novembre 1804 ed e diretto, dietro norme speciali, dal Consiglio
degli Orfanotrofi. Ksso ricovera e mantiene, secondo la loro condizione, poveri d'ambo i sessi, impotenti per età a procacciarsi i mezzi di sostentamento, prestando loro sino alla morte una completa assistenza fisica e morale. Hanno diritto al ricovero nella misura stabilita d'anno in unto, in ragione delle, rendile e ilei mezzi disponibili, i vecchi appartenenti alla città di Milano, nella attuale sua circoscrizione, o elicvi abbiano almeno avuto l'ultimo domicilio per IO anni consecutivi, salvo speciali fondazioni Non si accolgono per regola vecchi in età inferiore ai 70 anni, salvo alcuni casi speciali e nelle misure contemplate dal lascito \assilli, clic ammette l'accettazione dei vecchi di 05 afilli
Neil 'Ospizio gli uomini sono separati dalli donne: . ricoverati che ne sono capaci debbono lavorare secondo la rispettiva abilità ed altitudine fisica. Il prodotto dei lavori resta ad esclusivo vantaggio dei ricoverati. I ricoverati vestono una uniforme, decente : gudono di tre pasti abbondanti e variati giornalieii, con due somministrazioni di vino : nelle infermerie hanno trattamento speciale secondo le prescrizioni mediche, e fruiscono ili due uscite settimanali, al giovedì ed alla domenica. Costano ali 'amministrazione in inedia mia lira al giorno cadauno. Il numero dei ricoverali oscilla dai 600 ai 700; con una media annua ili giornate di presenza di circa 280,000. Il patrimonio di questo esemplare Istituto — nel quale per spirilo ili carità si ritirò e mori la celebre. Gaetana Agnesi — si aggira presso ai 0 milioni.
II. — Beneficenza ri:n l'infanzia, la puerizia
e la gioventù'.
Ospizio iii'oviiii'iale
Nell'anno 815 le rendite dell'Ospizio vennero annientato, por opera dell'arcivescovo Anselmo — ehi' fu poi santificato — e nel 080, essendo sempre maggiore l'incremento dell'Istituto e forse insufficiente od inadatto l'antico locale presso San Salvatore, in Xoiiodorhio, l'arcivescovo Landolfo da Carcano, lo volle aggregare al Convento dei