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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Fig. 20. — Milano : Iulerno della Basilica di Sant'Ambrogio (da fotografia di BnciuJ,
   pressoché atletiche, ed uno ili proporzioni normali. 1 primi furono ritenuti essere gli scheletri di Gervaso e l'rotaso, l'altro quello ili S. Ambrogio. I n subito costrutta, a spese dei fedeli, un'area di cristallo e di metallo dorato a due piani, entro la quale, nel superiore si disposero le ossa di sant Ambrogio, ricoperti; di splendidi abiti pontificali ; nel piano di sotto, quelle dei martiri Ger-vaso e l'rotaso, pure ricoperte di ricche slolle e di preziosi gioielli.
   La basilica ambrosiana subì certamente, pur conservando senza granile divario nelle primitive iroporzioni, anzi ampliandole dell'abside e del-'avaneorpo, una completa trasformazione nel suo stile. La basilica romana, diventò, specie per l'abside, la facciata e l'atrio che vi fu aggiunto dall'arcivescovo Ausperlo, uno dei più perfetti modelli dello stile lombardo antico.
   Già due secoli, o poco più, dopo la sua erezione si era dovuto metter mano a gravi lavori di restauro e rafforzamento ai muri minacciai!li
   rovina. Ma la vera trasformazione cominciò sodo l'arcivescovado ili AugilberU» 11 (furse ili famiglia l'usteila, 821-82'.)), del quale molto probabilmente sono le absidi, la voltalura delle navate e la facciata, che lasciò forse non compiuta, ed alla quale, compiendola, il famoso e potente arcivescovi Ausjitsrlt» da lìiasswit» SSl/auvc'i ii faldoso atrio clic or fa parte integrarne dell'insigne monumento, aggiungendovi anche le torri. A questi due aiciveseovi principalmente si deve la conservazione, la fama cui giustamente salì la basilica ambrosiana, che olire di restaurare, ampliare e forlilicare, abbellirono ed arricchirono con opere interne e doni; cosi si ritiene di Angiporto il tempietto o ciborio, a colonne di por-ììdo(queste però datanti dal periodo romano) sotlo il quale è l'altare maggiore; dì Angilberto poi è il magnifico pallio o altared'argento lavoraloda Vol-vinio, gemmalo e cesellato coi f.isti dell'antico e del nuovo testamento ed i fasti più importanti della vita di S. Ambrogio : la più grande, perfetta