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Fig. 17. — Milano: All'io e facciala della Basilica di Sant'Ambrogio (da l'olografia di Bkogi).
Croce, e costò olire mezzo milione. Sollevò più volle ap]iunli ed apprensioni sulla sua solidità statica, e funi perlino chi consigliò di demolirla per rifarne un'altra più bassa e massiccia ; ina essa, specie dopo alcune opere di rinvigorimento ai peducci, elle parvero troppo esili, slida colla sua slanciata eleganza la furia dei venti e le inani paure degli uomini.
Dal belvedere, clic gira lutto inlornoalla guglia all'altezza di (JG metri dal suolo della cattedrale, si lia uno stupendo panorama della città e pianura circostante per una larga distesa, e se il eielo e sereno e l'orizzonte sgombro di vapori, si gode a nord la vista imponente di tutto il semicerchio alpino da cui la Lombardia è ridilla, ed a mezzodì il contorno più lontano della stilala apcnninica clic sta al di là del l'o, e forma l'altro versante della gran valle.
La guglia termina con un cono ripieno, ma lavorato ad ornati, portante la statua della Madonna Assuma, di rame doralo, lavoro di Giuseppe lìmi; modesto coronamento di ima delle maggiori opere umane dell'evo moderno, a compiere la <,uale non è bastato il lavoro assiduo di venti generazioni, in cinque secoli di storia.
Saut'.liuliro(,io(figg. 10-20).— Uopo il Duomo, per importanza artistica se non per mole, ina
assai prima d.'l Duomo per età, p.er tradizioni profonde nella storia civile e religiosa d'Italia, viene la basilica di Sant'Ambrogio — monumento nazionale ¦— unu dei templi più augusti della cristianità. Si trova oegi nella piazza omonima, nel (jua.tiere di porla Magenta (l'antica porla Vcrceliiua) ina non Incompresa nel recinto delle mura milanesi se 1.011 dopo l'eccidio di liarburossa.
Dove Ambrogio eresse la basilica che ila lui, e lui vivente prese nome — la quarta, secondo gli eruditi che egli eresse iu Milano, le altre essendo quella di San Nazzaro Maggiore, di San Simpliciano e di San Dionigi — erano ameni giardini e vigneti, ed era una delle posizioni più aggradcvoli dell'antico suburbio milanese, poiché in quelle vicinanze sorgeva il palazzo imperiale clic fu abitalo da Massimiano Erculeo, da Costantino, da Teodosio, da Valentinianu e da altri imperatori romani.
\mbrogio, già da tempo assunto al vescovado, fece erigere quella basilica nel doppio intento di ilare maggiore sfogo al numero ed a! fervore sempre crescente dei fedeli, e di onorarvi, depo-noniloveijc i corpi, i martiri milanesi, Ceraso e l'rolaso, ardili confessori della fede, che avevano trovala la morie nelle persecuzioni di Nerone. La basilica ambrosiana sorse inlornu al