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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Milano
   f>7
   Ma si ha motivo ili credere che l'opera sia cominciata c,iialcli(' .unni prima, esistendo iiell'Ar-rhivio civile ini ilccrcto ilei ilepntati alla fabbrica del Iti ottobre IIJ87 che attcsta la chiosa ila limilo te ni [io in addietro cominciata : ed è sparsa l'opinione clic la lapide surriferita ricordi la ripresa ilei lavori ipiainlo, pernii mutamento ile' piani, si deliberò di demolire il già fallo — piultosloelii' il coiiiinciameiito dell'opera ; onde forse ne andrebbe siiiiuiiila la gloria di Gian Galeazzoclie appari l'ebbe continuatore, pili che iniziatore del l'opera da altri intrapresi. Comunque, il nome «lei piò potente dei signori ili .Milano di famiglia Visconti è intimamente legalo alla fabbrica del Duomo ; uè saremo uni die qui verremo a separarli, con sottili e piti o meno fondale disquisizioni ipercrilirhe. Notiamo solo, ehe.se auspice lìian Galeazzo Visconti i lavori della colossale fabbrica si iniziarono, tali lavori ebbero poi un piò vigoroso e determinato impulso e lumini agevolati dal dono delle cave ili Gainlollia, nel Novarese, presso al lago ili .Mergozzo, l'alto dal Visconti stesso alla fabbrica, la qnalu potè per Ini modo trarre sin dal principio dell'opera tutta l'immensa mole del materiale, del (piale si andò formando pel solo eosto della lavorazione e del trasporlo - eseguito cpiest'ul-t i in u con barche, dal limile'foce, perii lago Maggiori', lungo il Tirimi ed il Naviglio Grande, fino al laghetto di Sanl'KiisInrgio e di là in città allo scarico presso Salilo Stefano, por il canale formato mediante raecresciineiilo delle acque col-l'impedito ilctlnvio della Wtlabbia (prima idea delle cornile elle il divino Lionardoseppe applicare, perfezionandole, al Naviglio della Marlesana). Kd intonili alla fabbrica cosi iniziala si costitni mi cospicuo patrimonio colle donazioni, i legati, i lasciti d'ogni specie l'atti dai cilladini ili tutte le ra^-le, orgogliosi ili cnntrihniiv culle loro l'orinile all'erezioni' di quel iiioiimnciito ilei (piale ben sapevano che non avrebbero visto il compimento, ma clic presentivano sarebbe, fra secoli, stata la maggior irloriaartislieaib'lla città. A Gian Galeazzo dunque il vanto ili aver u iniziata o cerio ripresa e sospinta alacrementcl'opcra grandiosa; ai .Milanesi di cinque secoli, la gloria di averla, coi pubblici balzelli, colle dotazioni, culle donazioni, coi legali e le credila, resa possibile ed oggidì pressoché compiuta, arricchendola d'un vistoso patrimonio, per il quale sopperì lungamente ad ogni sua spesa ili manutenzioni', «li abbellimento, e dei lavori mai interroUi ili compimento.
   Dal l-!8ii, la fabbrica fn condotta con grande solleciliidine; tanto che nel IMI2 la chiesa è tirala sii il,-ilio immenso stilobati! al tetto delle navate laterali, e che la copertura appostavi ne colise,ite la cuiisacnizione e rolFtcialnra dell'aitai inagrire. l,o stile fondamentale e il gotico, allora in fiore dovunque ; ma con grande distacco, rmi altra impronta da (pianto cominciava ad usarsi per le cattedrali tedesche, che pur in quel torno
   andavano sorgendo. Concedo dirigente: una gran croce nella pianta, ili quelle delle a forma Ialina ; mi enorme triangolo nella elevazione; libertà assoluta agli artisti ed alle generazioni sopravvenienti nelle decorazioni, interne ed esterne ilei capitelli, delle statue, delle edìcole, delle guglie, ilei fastigi, dei trafori.
   Ita ciò la conferma, se non la documentazione assoluta, dell'opinione di chi ritiene l'opera del Duomo ideala e per la massima parie condotta da artisti italiani : dei quali fra i primissimi che vi ebbero parie trovansi notati nei registri dell'ani-ministra/.ionc Matteo ila Campione, Simone ila Orsenigo, Guarnerio ile' Sirlori, Marco Donino, si che (pianilo vi si trova notato il nome di Enrico llarlcr ila Gmììnd, l'opera era assai inoltrata e già ne era compiuto tutto il muro del perimetro all'altezza delle navi minori ed i piloni lino al limile dei capitelli ; di più, gli slessi piloni a fascia o politonali, come altri li dice, sono evidente creazione dell'arte lombarda e degli allora non peranco del tulio scomparsi maestri Coniaeiiii — come lo provano i nomi di molli degli addetti alla fabbrica.
   Gian Galeazzo chiamò, è vero, a consulto architetti della Germania, quali Giovanili ila Fernaeli, Giovanni da Fnriiilmrg, Ulrico Kinsingen da Ulnin, Hans Mareheslern e Pietro Franz, ma questi, poco stante rivaliraroun le Alpi, tornando pieni ili dispetto al loro paese, per non essere riusciti a far accettare agii artisti italiani le loro idee.
   1'] lo stesso llarlcr di lìmiìml o Gnimideii, detto il Gamoilia, impiegalo nella fabbrica nel Kì',12 fu poco ilopii congedato, pagandogli l'Ain-iiliiiistniz.ioue in proporzione ili quanto erasi convenuto, cioè 2i liorini d'oro    Nel I il 12 lavorava nel Duomo Filippino degli Organi da Modena, che aveva per sussidiario Isacco ila Imboliate: e, sotto Filippino furono terminati gli ammirabili fineslroni del coro, ed i capitelli dei piloni, clic sono fra le meraviglie del Duomo. A dirigere le costruzioni della vòlta sulle navate fi * chiamato ilei l.'IOl lo Scovaloca, piacentino; indi vennero i Grassi ili famiglia lioren-lina ; poi restò l'anzidetto Filippino da Modena a dirigere da solo i lavori del Duomo, per .'511 anni cioè dal I IO!) al i.S. Sotto la direzione dell'artista modenese si compirono le finestre laterali ed in parie anelie ornate ili velli colorali: creilo il gn-gliotto d'angolo sopra la sacrestia settentrionale detto ileirUmoileo, le porle delle due sacrestie, ludi i capitelli ilei piloni e le. vòlte.
   Siuyrde a FilippiiHnlegii Organi, nel IÌ.V2, Giovanni ila Solari) (iliiut (jiwwlum mttyislrì Marcì (Marco ila ('armino) che già aveva con Antonimia l'aderno diretto i lavori dal I 102 al 1100, e elio lotta la sua villi, dicono i registri della venerabile fabbrica, aveva dedicala al Duomo.