Milano
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Fijf. 11 — Milano: Interno dei Duomo. Grande navata (da fotografi* di Buoni).
imperatori (tra i (piali anche Carlo Sfagno) od altri potenti fecero, perchè la Chiesa milanese, abbandonasse la liturgia ambrosiana por seguire quella romana: ognora tenace ed inqierterrita fu la resistenza e del clero e del popolo, che in questa liturgia consideravano uno de' più cari ed antichi loro diritti, una specie di indipendenza morale, di supremazia locale, una forza, un che di superiore, di speciale di cui non vollero mai per ragione alcuna spogliarsi. Ed è 1111 fatto che Milano deve alla sua Chiesa seguace di 1 iti, di formule liturgiche speciali, aventi radici in un momento glorioso e simpatico nella storia del Cristianesimo, se potè resistere e sopravvivere agli eccidi, ai disastri che la percossero; se potè con lenta, ma seenni progressione risorgere dall'abbassamento che i barbari distruttori e le città regie della conquista le avevano imposto ; se