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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Milano f>7
   Fig. 4. — Milano : Colonne di San Lorenzo.
   palazzo imperialo, che più tardi si disse di Stilicene, dal gran barbaro difensore dol-1 impero precipitante, contro gli altri barbari — nella speranza o nell'ambizione di diventarne l'arbitro — il (piale vi abitò colla moglie Serena: nonché il sepolcro imperiale, tempieito ottagono, dedicato in seguito a S. Gregorio [nesso San Vittore al Corpo ; ina fatto demolire nel 1560 dall'arcivescovo San Carlo Borromeo. Delle mura di Massimiano Erculeo esiste ancora un bello e visibile avanzo nel torrione eli'è nel cortile del Monastero Maggiore : massiccia costruzione ergentesi ad una certa altezza; ma che nei trambusti del 1796, per l'assedio del Castello, fu fatta mozzare di parecchi metri portandola al livello degli edilizi comuni.
   Dopo passarono sei secoli prima che alle mura di Milano si ponesse mano se non per smantellarle, come fece Uraja vendicante la catastrofe generale della sua gente, i Goti, in Italia, su Milano. II restauratore delle mura di Milano fu l'arcivescovo Ansperto da Biassono, che in piccola parte (nell'879) ne ampliò anche il giro, comprendendo nel nuovo circuito, costeggiante il corso del fiumicello Nirone fin presso ali attuale caserma di San Francesco, ciò che più gli importava : il Monastero Maggiore con hrolio e case adiacenti. Dalla riedificazione, o riparazione delle mura erculee, fatta dall'arcivescovo Ansperto, incomincia il nuovo periodo ascendente nella fortuna di Milano, che, non immemore ai tempi nostri, volle intitolata a questo nobile suo figlio una delle vie rinnovate, dietro il Monasteri Maggiore, proprio dove maggiormente si esplicò l'opera di lui. Le mura erculee, riattate da Ansperto, dovettero formare una meraviglia del tempo, poiché ad esse inspiraronsi poeti per cantarne in barbaro latino le lodi: dalle quali si desume che la muraglia era larga 12 piedi, nella parte inferiore, o zoccolo, formato da enormi blocchi di macigno, e nella superiore da mattoni; che la guarnivano molte torri (Ottone Morena dice che erano quasi cento, cosa del resto assai comune alle città medioevali l'aver cento torri... nella niente dei rapsodi contemporanei da cui erano magnificate) e nove porte, alle quali erano ponti levatoi e cateratte. Landolfo seniore poi, uno dei più vecchi ed autorevoli cronisti
   9 — I,a Patria, voi. II.